Pensione, a quanto ammonta l’assegno con uno stipendio da 1.500 euro

A quanto ammonterà l’assegno di pensione se ho lavorato per 30 anni e ho 67 anni? L’esempio e il calcolo per capire tutto nel dettaglio.

Come sappiamo, l’importo della pensione dipende maggiormente da quello che è stato guadagnato nel corso della carriera lavorativa. Il discorso vale sia per la parte calcolata con il retributivo e anche con quello contributivo. Prima di iniziare è bene fare chiarezza: il sistema retributivo, va applicato per i periodi lavorati sino al 1995.

Pensione
Pensione, a quanto ammonta con uno stipendio di 1.500 euro (Lavocetorino.it)

Caso diverso per il contributivo, infatti, in questo caso dipende tutto dalla busta paga e dalla misura del montante contributivo. Non possiamo non dire, però, che la pensione è inferiore rispetto all’ultimo stipendio percepito. In questo caso, questo tipo di differenza, viene chiamata tasso di sostituzione.

Come capire quanti soldi si prenderanno con uno stipendio di 1500 euro?

Chi è curioso di sapere quanti soldi si prenderanno in pensione con 1500 euro di stipendio, dovrà prendere in considerazione tutti i periodi lavorati e in seguito fare una media di quelli che sono gli importi guadagnati.

Euro
Banconote (Lavocetorino.it)

In tal senso, l’obiettivo di oggi è quello di rispondere alla domanda su quanto si percepirà di pensione se il guadagno è quello di 1500 euro al mese per l’intera carriera lavorativa. Una postilla è d’obbligo: il risultato non sarà quello definitivo, ma si aggirerà il più possibile alla cifra calcolata.

L’esempio per capire quanti soldi si percepiranno in pensione

Il sistema di calcolo contributivo non andrebbe mai sottovalutato perché si applica a tutti i periodi lavorati e, a tal proposito, determinerà quella quota che viene versata all’Inps. Sull’importo dello stipendio, viene versato il 33% all’Inps. Una piccola parte, ovvero il 9,19% andrà al settore privato, mentre l’8,80% andrà nel pubblico e a carico del dipendente, la parte che resta è a carico del datore di lavoro, ma attenzione solo se è indicata in busta paga. A questo punto, i contributi maturati vengono messi da parte e verranno rivalutati di anno in anno in base all’inflazione. Tutto questo genererà il montante contributivo, ma non finisce qui perché verrà poi trasformato in importo lordo di pensione, ma ci si servirà di un apposito coefficiente, noto come il coefficiente di trasformazione.

In primis, è bene sapere che per calcolare la pensione, per cui sono in arrivo delle novità, è fondamentale trasformare 1500 euro di stipendio netto in lordo. Quest’ultimo, quindi, risulterà di 2.100 euro, con una Ral (Retribuzione Annua Lorda) di circa 27.300 euro, ciò significa che in un anno vengono versati più di 9000 euro di contributi. Adesso ci sono due fattori, che giocheranno un ruolo fondamentale: quanti sono gli anni lavorati (ci permetterà di capire il calcolo del montante) e a quanti anni si andrà in pensione (si andrà a determinare il coefficiente di trasformazione). Adesso proviamo a fare un esempio. Se si va in pensione a 67 anni e dopo aver accumulato 30 anni di contributi avendo percepito un stipendio medio di circa 1500 euro. Il montante contributivo accumulato sarà di circa 270.000 euro, consideriamo un coefficiente di trasformazione del 5,723% che ci porterà ad avere un assegno annuale di circa 15.400 euro l’anno, ovvero 1185 euro lordi al mese. In conclusione al netto si avranno circa 900 euro di pensione, molto meno di quello che nel corso della carriera lavorativa è stato percepito.

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