L’INPS lancia l’allarme, le pensioni anticipate stanno causando squilibri nel sistema, un rischio che bisogna arginare.
L’allarme, lanciato dall’INPS, crea un certo timore per quanto riguarda il futuro del Paese. Le pensioni anticipate, scese ora in media a 64,2 anni di età, stanno creando uno squilibro nel sistema economico italiano, con troppi anziani pensionati e pochi giovani lavoratori che contribuiscono a mantenere saldo il sistema economico dell’Italia.
L’età media di pensionamento, in Italia, è troppo bassa: i pensionati sono sempre di più, l’età media della popolazione è aumentata, ma sono crollate le nascite. Insomma, l’invecchiamento della popolazione italiana (ma anche di quella europea in generale), preoccupa per il futuro, visto che ci sono sempre meno lavoratori giovani, ossia coloro che mantengono attivo il sistema economico di un Paese.
Peggiora il rapporto tra pensionati e contribuenti, età media di pensionamento troppo bassa
Il rapporto tra contribuenti e pensionati è in continuo peggioramento, con l’età media effettiva dei pensionati troppo bassa rispetto ai contributi versati dai lavoratori attivi. E così, si temono rischi di squilibri per i sistemi previdenziali, specialmente nelle nazioni, tra cui l’Italia, dove la spesa previdenziale è enorme, data la popolazione appartenente alla terza età.
L’istituto ha presentato da poco il suo rapporto annuale sull’effettiva uscita dal lavoro, e l’età media per il pensionamento spaventa non poco. Siamo arrivati a 64,2 anni di età, a fronte di un sistema pensionistico che prevede l’uscita dal lavoro a 67 anni effettivi, ossia la pensione di vecchiaia. Tra l’altro, gli importi della pensione, per alcune fasce di popolazione, sono fin troppo elevati.
Secondo le stime di Eurostat, relative agli andamenti demografici, l’Italia non si trova in una buona posizione, e in futuro tutto il sistema pensionistico italiano potrebbe capitolare. Occorre intervenire nell’immediato per evitare il peggio, insistendo anche sull’occupazione dei giovani. Gabriele Fava, presidente INPS, tranquillizza tutti, affermando che per il momento “la tenuta dei conti è in equilibrio nel breve e medio periodo”.
Situazione pensioni sotto controllo, ma preoccupano le stime di Eurostat sul futuro dell’Italia
Dunque, per il momento la situazione resta sotto controllo. Tra l’altro, gli ultimi dati, relativi all’occupazione giovanile, sono decisamente positivi, con il record di occupati nel 2024, circa 26 milioni. Il potenziale per crescere nel mondo del lavoro c’è, quindi bisogna stare tranquilli, senza contare che l’età di pensionamento dell’Italia è in linea con quella degli altri Paesi della Comunità Europea.
Se gli occupati crescono, il numero di pensionati resta stabile a 16 milioni. Significa che le pensioni liquidate sono le stesse degli anni precedenti. La situazione è sotto controllo, l’importante è non commettere leggerezze, accantonando ogni ipotesi di pensione anticipata, come Opzione Donna o Ape Sociale, ancora da confermare nella nuova Manovra 2025.
Incertezza sul futuro del sistema pensionistico italiano
Secondo gli esperti, il problema potrebbe subentrare tra qualche anno, quando i baby boomer, ossia i nati negli anni Sessanta, andranno in pensione. Negli anni Sessanta, infatti, c’è stato il record di nascite, circa un milione di neonati all’anno, contro i 380 mila degli anni recenti. Bisognerà vedere tra cinque/dieci anni cosa accadrà, quando i pensionati aumenteranno.
Fortunatamente, sono in aumento anche il lavoro stabile e il salario lordo, quest’ultimo aumentato del 6,8%, ma occorrerà far fronte a un importo lordo delle pensioni erogate di circa 350 miliardi di euro. Una spesa enorme. Nel frattempo, cosa potrebbe cambiare sulle pensioni del prossimo anno? Tutte le ipotesi per il 2025.