Dopo lo scandalo che ha coinvolto la piattaforma Telegram e relativo allo spionaggio russo, l’azienda inizierà a fornire gli indirizzi IP degli utenti.
Lo scandalo relativo allo spionaggio russo, con infiltrati registrati sulla piattaforma di messaggistica Telegram, e scoperto dall’intelligence statunitense, ha dato uno scossone all’azienda, con sede a Dubai e di proprietà dell’imprenditore russo Pavel Durov. Ed è lo stesso CEO a dichiarare che la società inizierà a fornire indirizzi IP e numeri di telefono di tutti gli utenti iscritti, facendo cadere l’anonimato garantito dalla piattaforma.
A differenza di WhatsApp, Telegram si è sempre distinta per la garanzia di anonimato che ha da sempre fornito ai suoi utenti. Tuttavia, l’anonimato ha protetto anche criminali, facendoli risultare non rintracciabili, e ha dato origine anche a un mercato illecito di materiale di vario genere, tra violenze, illegalità e documentazione militare top secret. Ora, l’azienda è costretta a collaborare con le autorità, segnando una svolta nella sua politica aziendale.
In risposta alle richieste legali a seguito di numerosi scandali, Telegram ora è costretta a fornire tutte le informazioni in suo possesso, collaborando con le autorità. Secondo l’agenzia Bloomberg, la società avrebbe deliberatamente ignorato per troppo tempo “le richieste di informazioni su sospetti criminali”. Ora il CEO Pavel Durov è costretto ad adottare una nuova strategia, più trasparente.
Telegram, grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, starebbe approvando ulteriori misure per la sicurezza degli utenti, ma anche per rendere la piattaforma più trasparente alle autorità, nonché più legale, prevenendo mercati illeciti e la diffusione di documenti e informazioni di importanza globale.
Grazie alla IA, anche Telegram adotterà misure di moderazione dei contenuti. Saranno rimossi tutti i contenuti più delicati e pericolosi. Una buona notizia, e a questo punto bisognerà vedere quanto questa nuova politica influenzerà i mercati illegali e tutte gli utenti coinvolti in attività illecite e iscritti all’applicazione.
Al momento, le funzionalità della App restano le stesse: ancora attiva la funzione di anonimizzazione, così come l’autodistruzione dei messaggi e la crittografia end to end. L’azienda continua a promettere di garantire la sicurezza dei propri utenti, ma ciò ovviamente rappresenta un problema.
Intanto, lo scorso agosto Durov è stato arrestato in Francia con l’accusa di aver nascosto presunti atti criminali sfruttando le funzioni del suo Telegram. Dopo l’arresto, l’imprenditore ha deciso di collaborare con le autorità, cercando di smascherare le numerose attività illegali che circolano nell’applicazione, e allo stesso tempo proteggere la privacy dei suoi utenti.
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