L’autunno è arrivato e a breve si accenderanno i riscaldamenti in tutta Italia: vediamo insieme le regole imposte dalla legge
L’estate è finita è l’autunno è arrivato con i primi freddi, le piogge e gli abbassamenti delle temperature che ci fanno presagire l’inverno da affrontare. Come ogni anno a breve dunque ci sarà la fatidica accensione dei caloriferi per riscaldare gli ambienti e consentirci di sopportare il freddo invernale.
L’Italia è un territorio che si dipana da nord a sud e presenta zone e regioni molto diverse tra loro in termini di clima e temperature. Per questo motivo le regole che intervengono per l’accensione dei riscaldamenti variano modulandosi a seconda della regione e del comune di appartenenza.
L’accensione dei riscaldamenti è una tappa dell’autunno che si differenzia di regione in regione a seconda del clima prevalente riscontrato. Negli ultimi anni poi si è aggiunta una maggiore consapevolezza delle regole da seguire per il riscaldamento e soprattutto per ottimizzare al meglio le spese relative.
La transizione energetica ha di fatto reso tutti più edotti e attenti alle dinamiche che interagiscono con l’ambiente circostante e con le problematiche relative alle emissioni ci CO2 nell’atmosfera e al consumo eccessivo di energia. Il conflitto in Ucraina e il determinarsi dell’aumento dei prezzi delle materie prime energetiche ci ha messo di fronte al problema consumo energetico e al fatto che ognuno di noi può contribuire ad abbassare sia le emissioni che la propria spesa e consumo energetico, mettendo in atto alcuni piccoli accorgimenti nella gestione del caldo e del freddo nelle nostre case.
L’Italia è suddivisa in 6 zone climatiche per quanto riguarda l’accensione del riscaldamento nella stagione invernale e vede la zona A (Lampedusa, Sud e Isole) dal 01 dicembre al 15 marzo con 6 ore al giorno, la zona B (Palermo, Trapani ecc.) dal 01 dicembre al 31 marzo per 8 ore al giorno, la zona C (Napoli, Caserta ecc.) dal 15 novembre al 31 marzo per 10 ore al dì, la zona D (Roma, Pescara ecc.) dal 01 novembre al 15 aprile per 12 ore, la zona E (Milano, Torino ecc.) dal 15 ottobre al 15 aprile per 14 ore al giorno e infine la zona F (Trento e zone alpine) nessun limite di date e orario. Poi naturalmente l’ultima parola spetta ai singoli comuni.
L’accensione dei riscaldamenti dunque non è arbitraria e libera ma segue delle regole precise imposte dalla legge che si abbinano al nostro senso civico per l’impatto ambientale e al contenimento dei consumi e dei costi relativi. La legge parla anche di temperature massime da tenere negli ambienti domestici che dopo l’abbassamento a 19°C imposto proprio nel 2022 a causa dei noti rincari energetici, torna ai 20°C, con una tolleranza prevista di due gradi.
E’ importante anche per la nostra salute impostare il termostato su una temperatura raccomandata dalla stessa OMS, che oscilla tra i 18°C e i 22°C, ricordandosi di tenere più bassa la temperatura nella zona notte mentre in bagno è utile avere almeno 21°C per scongiurare la malsana e sgradita umidità. La regola principe è comunque quella di preservare il calore ed evitare dispersioni costose e controproducenti in termini di benessere e portafogli.
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