Bici lanciata ai Murazzi, iniziato il processo per la 18enne: in aula i filmati e la bicicletta

Parte il processo per la ragazza accusata di concorso morale nel tentato omicidio di Mauro Glorioso: in aula arrivano la bici e i filmati dei ragazzi.

Martedì mattina, nell’aula 45 del tribunale una nuova udienza del processo per il tentato omicidio di Mauro Glorioso, lo studente di medicina di 23 anni che nella notte tra il 20 e il 21 gennaio 2023 è stato colpito da una bicicletta, lanciata da una balaustra sopra i Murazzi a Torino.

Carabinieri
Torino, carabinieri durante un sopralluogo ai Murazzi (Foto da Ansa) – Lavocetorino.it

Ad oltre un anno e mezzo da quella notte, ieri, è iniziato il processo per Sara Cherici, l’unica ad aver scelto il rito ordinario. Gli altri quattro ragazzi, invece, hanno optato per il rito abbreviato il processo ed il verdetto di colpevolezza in primo grado è stato emesso.

I filmati mostrati in aula

In aula, è stata portata la bici e sono stati fatti vedere i filmati, con cui, gli inquirenti sono riusciti a ricostruire quanto accaduto e gli spostamenti avvenuti nella notte tra il 20 e il 21 gennaio. Nelle immagini si vede anche Mauro che, insieme ai suoi amici, si reca ai Murazzi. Il ragazzo, poco dopo, verrà colpito dalla bici e si ritroverà su una ambulanza per essere trasportato in ospedale. Ora il 23enne siciliano è tetraplegico e costretto a spostarsi su una sedia a rotelle.

Aula
Un’aula di tribunale (Lavocetorino.it)

Si vedono anche i tre ragazzi del gruppo che passeggiano sul lungo Po Cadorna, ad un certo punto, però, le telecamere non li riprendono più perché escono dall’inquadratura e sarà in quel momento che lanceranno la bicicletta che colpirà il 23enne.

Mauro Glorioso, iniziato il processo per Sara Cherici

La 18enne Sara Cherici era presente in aula davanti ai giudici della prima sezione del Tribunale di Torino, presieduta da Immacolata Iadeluca. La giovane, difesa dagli avvocati Enzo Pellegrin e Federico Milano, è accusata di concorso morale nel tentato omicidio. Per l’accusa e la parte civile non c’è stato nessun reale pentimento e la ladeluca ha negato anche questa volta la possibilità di accesso alla giustizia riparativa, in precedenza era stata respinta e, nello specifico, in sede di udienza preliminare. Per la 18enne restano ancora gli arresti domiciliari e il braccialetto elettronico.

L’avvocato Pellegrin ha dichiarato: “Lei dice – riporta Torino Today- di essersi accorta di quanto accaduto solo al momento dei fatti e ha sempre ribadito di non aver avuto nulla a che fare con un gesto totalmente agito da altri. Nondimeno si è sempre sentita dispiaciuta per le terribili conseguenze che sono seguite”. Fra qualche tempo, durante il dibattimento, verranno ascoltati anche i testimoni.

A marzo, invece, sono stati condannati gli altri ragazzi coinvolti. Al 18enne Victor Ulinici è stata inflitta una pena a dieci anni e otto mesi di reclusione con l’accusa di tentato omicidio, per gli altri minori sono arrivate le seguenti condanne: sei anni e otto mesi per una 16enne, nove anni e quattro mesi per un 15enne e, infine, nove anni e nove mesi per l’altro adolescente.

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