Nuoro è scossa da un pluri-omicidio suicido accaduto per mano di un 52enne che ha fatto una strage, sparando contro la sua famiglia.
In queste ore un altro fatto di cronaca nera sta catalizzando l’attenzione. La tragedia è accaduta a Nuoro, in Sardegna: la portata del dramma non ha scosso solo la città, ma tutta l’Italia. La terribile vicenda si è verificata in seguito a un raptus di un operaio di 52 anni che ha sparato alla sua famiglia, per poi togliersi la vita.
L’omicidio si è verificato nella mattina del 25 settembre intorno alle 7. Roberto Gleboni, 52enne operaio di Forestas, ha premuto il grilletto in due abitazioni, suicidandosi in seguito: nel drammatico epilogo sono rimaste coinvolte diverse persone di cui 3 sono morte e 4 sono rimaste ferite.
A perdere al vita durante la sparatoria sono la moglie di Gleboni, Maria Giuseppina Massetti, 43 anni e casalinga, e la figlia Martina, 25 anni. Mentre madre e figlia sono morte sul colpo, il figlio più piccolo si è salvato per un pelo: 10 anni, di nome Francesco, il bambino si trova in gravissime condizioni presso il reparto di Rianimazione del San Francesco di Nuoro. Inoltre, un altro figlio si è salvato: il 14enne è stato colpito solo di striscio dagli spari.
Tragedia di Nuoro: le altre vittime coinvolte
Nella strage di Nuoro sono rimaste coinvolte altre persone. Tra queste un vicino, anche proprietario dell’abitazione della famiglia di Gleboni: si tratta di Paolo Sanno che per caso si trovava proprio sul pianerottolo di casa poco prima che il 52enne sparasse alla moglie e ai figli. L’uomo è stato ferito gravemente e ora si trova in ospedale, tra la vita e la morte.
Dopo aver colpito 5 persone, Gleboni non si è fermato e ha sparato anche alla madre, Maria Esterina Riccardi, piombando nella sua abitazione vicina. La signora è stata gravemente ferita alla testa, venendo subito ricoverata in ospedale. Infine, il 52enne – che non era mai stato denunciato per nessun tipo di violenza – si è suicidato ricorrendo alla stessa pistola. I sopravvissuti della strage sono tutti ricoverati presso l’ospedale San Francesco di Nuoro.
Intanto, gli agenti della polizia stanno indagando sull’omicidio-suicidio, cercando di ricostruire la dinamica della tragedia. La strada dove è situato il luogo del delitto è stata chiusa al traffico: sono stati gli abitanti nei pressi delle abitazioni a chiamare le forze dell’ordine dopo aver sentito gli spari (in questo articolo trovi un focus su un altro omicidio recente che ha visto coinvolta una famiglia di Torino).
Roberto Ginoble: come lo ricordano i vicini di casa e i suoi colleghi
Il 52enne ha usato una pistola calibro 7,65 durante la strage. Grande appassionato di armi, possedeva regolarmente la pistola, avendo il porto d’armi. A margine del dramma un vicino ha parlato di Ginoble, descrivendolo come una persona sempre disponibile e tranquilla.
Inoltre, altri vicini di casa hanno confermato come la famiglia di Gleboni fosse all’apparenza serena: Roberto e la moglie sembravano agli occhi esterni una coppia felice. Anche i suoi colleghi lo hanno descritto come una persona sorridente, leale e socievole. Nessuno riesce proprio a spiegarsi quanto accaduto. La 24enne che ha perso la vita durante la sparatoria si era laureata in Giurisprudenza da un paio di anni e aveva dedicato la sua tesi proprio al padre.