Disturbare il vicinato con la produzione di rumori eccessivi, specie in ore proibite, può avere delle conseguenze davvero molto gravi.
Che cosa succede se faccio troppo rumore a casa? Niente di buono, perché la cosa potrebbe molto facilmente arrecare fastidio agli altri che abitano vicino a noi. Dipende dalla quantità di decibel prodotti. Una mega festa con tanto di amplificatori può essere avvertita per decine di metri. Il risultato sarà che, dall’indomani, tutti quanti finiranno con il guardarmi storto. Invece è importantissimo mettere in atto alcune buone regole di quieto vivere.
Domandarsi se una nostra azione possa arrecare disturbo ad altri dovrebbe essere il primo quesito da porsi, in certi casi. Altrimenti le conseguenze potrebbero essere anche gravi. Capita, a volte, di sentire dai notiziari di qualcuno che ha ucciso un altro per avere parcheggiato male la macchina o per un continuo produrre rumori che ad un certo punto rendono la vita impossibile. Si tratta per fortuna di eccezioni, ma neppure queste dovrebbero capitare.
A scanso di qualsiasi brutta complicazione, sfoderare tutto il nostro senso civico è la cosa migliore che potremo mai fare. Poi molto dipende anche dal rumore prodotto. Nel caso di mobili pesanti da spostare, di lavori di ristrutturazione da compiere e simili, è bene procedere in orari decenti. Evitare le ore a tarda notte e di primo mattino, come anche quelle notoriamente postprandiali, farà di noi dei buoni vicini. Trasgredire queste semplici norme ed infastidire i vicini di continuo invece potrebbe scatenare una causa addirittura penale nei nostri confronti. E saremo costretti a doverci difendere in tribunale. Le conseguenze poi sono anche altre.
Cosa è considerato un rumore molesto?
Ci sono dei casi limite, sui quali il giudice potrebbe anche soprassedere. Ad esempio il pianto di un neonato od un cane domestico che abbaia. Nel primo caso è impossibile che ci siano delle conseguenze, nel secondo invece qualche compromesso potrebbe essere imposto. Ad ogni modo tutte le situazioni citate potrebbero disturbare pure in orari cosiddetti normali. Ma in quel caso c’è una certa tolleranza. Anche perché pure i vicini inevitabilmente finiscono con il comportarsi allo stesso modo.
C’è una normativa del giugno 2013 per la quale le violazioni del regolamento condominiale possono essere sanzionate dall’amministratore di uno stabile (che in certi casi può anche essere sostituito mediante apposito iter, n.d.r.) con delle multe di qualche centinaio di euro. Con ammenda di 800 euro in caso di recidiva. La decisione comunque verrà presa in sede di assemblea condominiale e, se approvata, ci saranno trenta giorni di tempo per appellarsi.
In generale gli orari di tolleranza vanno dalle 08:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 21:00. Ma anche in queste finestre della giornata rumori molesti e non imputabili a cause di forza maggiore come lavori in casa possono essere passabili di sanzioni. Se la situazione non dovesse risolversi mediante una mediazione dell’amministratore, allora si renderà necessario il tribunale. Cosa affermata nell’art 659 del Codice Penale. Le pene previste vanno da una multa di 309 euro, con sanzione raddoppiata o peggio in caso di recidiva. Ad una reclusione compresa tra uno e tre mesi di carcere.