Chiara Petrolini non parla davanti agli Inquirenti: la motivazione

All’interrogatorio negli uffici del Gip del Tribunale di Parma, Chiara Petrolini ha scelto il silenzio: le motivazioni della scena muta davanti agli inquirenti.

Davanti agli Inquirenti ha scelto il silenzio, Chiara Petrolini, la 21enne di Traversetolo arrestata per l’omicidio e l’occultamento di suoi due bambini. Ieri l’interrogatorio di garanzia negli uffici del Gip del Tribunale di Parma, per chiarire le dinamiche dell’accaduto e per fornire ogni spiegazione, e invece, in meno di venti minuti, l’infanticida non ha aperto bocca, avvalendosi della facoltà di non rispondere.

foto recenti di Chiara Petrolini
Chiara Petrolini in vacanza a New York (Lavoceditorino.it)

La studentessa di Scienze dell’Educazione, che a distanza di un anno e mezzo ha ucciso i suoi figli, appena dopo averli dati alla luce, per poi sotterrarli nel giardino di casa, davanti al giudice ha fatto scena muta. La Petrolini, dal 20 settembre agli arresti domiciliari presso un appartamento non lontano dalla villetta di famiglia dove si sono consumati gli orribili delitti, ha scelto di non fornire spiegazioni per il suo folle gesto.

Chiara Petrolini interrogata davanti al Gip, perché la ragazza ha scelto il silenzio

L’infanticida è arrivata presso gli uffici del Tribunale in camicia bianca, jeans e giacca di pelle, coprendosi il volto con dei fogli per non farsi immortalare dai numerosi giornalisti accalcati all’ingresso. La ragazza è arrivata insieme al suo avvocato, Nicola Tria, per spiegare l’accaduto davanti agli Inquirenti, ma l’interrogatorio non ha portato agli esiti che si speravano.

Chiara Petrolini e la villetta di famiglia dove ha sotterrato i bambini
Chiara insieme al suo cane (Lavoceditorino.it)

Chiara Petrolini non ha spiegato le motivazioni che l’hanno portata a uccidere i suoi figli, dopo aver nascosto a tutti le gravidanze. Tuttavia, in questa macabra vicenda ci sono ancora tante ombre, e mancano ancora troppo risposte. Come mai, la ragazza ha scelto di portare avanti le gravidanze, al posto di abortire? Come è possibile che nessuno dei suoi familiari e amici non si sia accorto di nulla?

E ancora, come ha potuto gestire lo stato di gravidanza tutto da sola? Senza contare che il fidanzato Samuel, che è stato ascoltato qualche giorno fa, ha ammesso di non aver sospettato mai nulla. Si sperava che potesse essere la stessa protagonista a raccontare ogni particolare della storia, e invece, in Tribunale, Chiara ha scelto il silenzio. Per quale motivo?

Caso Petrolini, in Tribunale la ragazza si è avvalsa della facoltà di non rispondere

Avvalendosi della facoltà di non rispondere, l’infanticida ha adottato una strategia chiara, è stata una “scelta tecnica”, come ha rivelato il suo avvocato, la tessa strategia adottata nelle due occasioni precedenti. La prima dichiarazione, infatti, risale allo scorso 2 settembre, quando la Petrolini aveva ammesso di aver partorito il bambino il 7 agosto, per poi partire in vacanza a New York, insieme ai genitori, due giorni dopo.

In quell’occasione, la ragazza aveva negato di aver accelerato il parto prima di partire, inoltre aveva negato una precedente gravidanza, poi scoperta una volta dissotterrate le ossa del bambino nato nel maggio del 2023. Il quadro era mutato il 10 settembre, al secondo interrogatorio, dopo che era stato rinvenuto il corpo del primo figlio e dopo che gli investigatori avevano setacciato il suo telefonino.

Proseguono le indagini sul caso Petrolini, la ragazza che ha ucciso i suoi bambini

Nelle ricerche su Internet, Chiara aveva cercato come sbarazzarsi dei piccoli, ciò ha ulteriormente aggravato la sua posizione. Ieri sera, dopo il terzo interrogatorio, è intervenuto il Procuratore di Parma, Alfonso D’Avino, il quale, attraverso una nota, ha risposto ai giornalisti, ammonendoli per la loro morbosità nella vicenda, per le offese e lo stalking presso l’abitazione della famiglia Petrolini.

Il silenzio di Chiara, infatti, era stato etichettato da alcuni giornalisti come “un circo mediatico messo in atto dalla Procura”. Il Procuratore, invece, ora chiede soltanto di rispettare la privacy della famiglia, senza assediare l’abitazione. Tutte le informazioni saranno date a tempo debito, strategia o meno, da parte dell’omicida.

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