Classe sociale nel Bel Paese, quali sono e come sono divise e, soprattutto, di cosa si tiene conto per fare la suddivisione?
Se si vuole iniziare a parlare di classe sociale, non possiamo non far riferimento al reddito, si tratta del parametro per eccellenza utilizzato per capire a quale fascia si fa riferimento. In merito, è bene sottolineare che non esiste una vera divisione nel Bel Paese, ma è comunque possibile capire quali sono tutte le soglie che separano le “classi”.
Come avviene la classificazione? Quest’ultima può essere tirata fuori in base al reddito degli abitanti nella popolazione italiana. L’ISTAT, in ogni caso, fa una sorta di divisione delle classi sociali e quest’ultime sono: alta, ovvero quella che include il 20% della popolazione con redditi saranno molto alti. Al secondo posto troviamo la classe media che include il 50% della popolazione e, infine, la classe popolare, ovvero quella a cui appartiene il 30% della popolazione.
Il reddito, utilizzato per la suddivisione delle classi sociali, varia anche in base al nucleo familiare e al contesto geografico. A tal proposito, è bene prendere in considerazione il costo della vita nel luogo in cui si abita e se si hanno figli a carico. Facciamo qualche esempio pratico. Per appartenere alla classe alta una persona deve avere un reddito mensile netto superiore ai 4mila euro, mentre per chi ha un guadagno che va dai 1.200 ai 3mila euro rientra nella fascia media, infine, chi ha un reddito inferiore ai 1.200 rientra nella classe popolare.
Andiamo avanti parlando delle coppie che non hanno figli. Con un reddito superiore ai 6.500 euro mensili si fa parte della classe alta, nella classe media si inseriscono quelli che hanno un reddito tra i 2.500 e i 5.500 euro, chi, invece ha un reddito inferiore ai 2.500 euro si trova nella classe popolare.
Caso diverso, invece per chi ha figli, se si ha un reddito inferiore ai 3mila euro si parla di classe popolare, alta, invece, se supera la soglia dei 9.500 euro e, infine, rientrano nella classe media le famiglie con un reddito compreso tra i 4mila e i 7mila. Questi sono gli esempi, ma è bene anche approfondire la questione e non fermarsi solo al reddito.
Abbiamo detto, che l’indicatore più importare è il reddito, ma parlare solo di questo sarebbe riduttivo. Ci sono altri fattori che giocano un ruolo fondamentale, come ad esempio: la stabilità lavorativa, il patrimonio immobiliare e il capitale sociale. Quest’ultimi vengono presi in considerazione nello stabilire la posizione economica. Ve lo avevamo detto, in Italia non esiste una vera e propria divisione di classi, ma è bene tenere in conto i vari parametri per capire in quale fascia più o meno ci si possa trovare.
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