Nuovi lavori di riqualificazione per l’ex Grattacielo Rai di Torino, dopo la prima fase di ristrutturazione del 2023, l’edificio si trasformerà.
Tra poco tempo, il volto di Torino cambierà, per l’ennesima volta, grazie alla riqualificazione di uno degli edifici più iconici della città, l’ex Grattacielo Rai. Costruito negli anni Sessanta, tra via Cernaia e Piazza XVIII Dicembre, proprio di fronte alla stazione di Porta Susa, il grattacielo progettato dall’ingegnere Morelli e dall’architetto Morbelli, per ospitare la sede Rai di Torino, ora giace in disuso dal 2016.
Alto 72 metri, l’edificio conta ben 19 piani, di cui tre interrati, per una superficie complessiva di 29.000 mq. Se la struttura portante è in acciaio, le facciate sono rivestite in alluminio e vetro. Dopo la chiusura, la Rai ha cercato di vendere il grattacielo ad altre società, con esiti negativi. Il problema principale? L’ingente presenza di amianto, il cui smaltimento comporta una spesa enorme. Ma ora le cose stanno per cambiare, grazie a un nuovo progetto.
L’ultima asta, tenutasi nel 2020, era andata deserta. Nessuno voleva un edificio pieno di amianto, poi, nel 2021, il Gruppo Immobiliare IPI Spa lo ha acquistato per 8 milioni di euro. L’intento è quello di riqualificarlo al più presto, entro il 2026, tenendo conto anche della riqualificazione generale che sta interessando l’intera area di Porta Susa, sempre più moderna e capace di attrarre numerose società italiane e straniere.
Inizialmente, i nuovi proprietari del grattacielo avevano pensato di trasformarlo in un hotel di lusso. Tuttavia, proprio lì accanto c’è un’altra struttura alberghiera del Gruppo Marriot, perciò il progetto iniziale potrebbe saltare. Dal grattacielo di Intesa San Paolo alla Spina 3, fino al Moxy Hotel, senza contare la ristrutturazione della Stazione Ferroviaria, tutta la zona è in continua trasformazione.
Lo scorso anno sono iniziati i primi lavori. Nella prima fase di riqualificazione, quasi tutto l’amianto presente nell’edificio è stato smantellato. Un lavoro enorme e costoso, ma che ora può dare il via alla seconda fase di ristrutturazione. Ancora non del tutto scartata l’opzione albergo di lusso, ma il grattacielo potrebbe diventare una residenza extralusso per ospitare uffici o abitazioni private.
Nel frattempo, sono state installate delle centraline esterne per monitorare la dispersione di microparticelle di amianto nell’aria, ma ormai la situazione è sotto controllo, dopo lo smantellamento di oltre 370 tonnellate di amianto. Visto che la bonifica è quasi giunta al termine, l’edificio, ribattezzato Palazzo Micca, è pronto a essere trasformato, tornando alla luce dopo quasi un decennio di oblio.
Sarà moderno e vivo, accoglierà uffici e sale convegni, forse residenze private. Potrebbe ospitare anche locali, magari disposti nella bella terrazza panoramica che sarà trasformata in una piazza sopraelevata (a 26 metri di altezza), contornata da ristoranti ed esercizi commerciali. Il prestigioso studio Carlo Ratti si sta occupando della progettazione, ripensando tutti gli ambienti e gli spazi per unire la comunità locale.
I lavori di bonifica termineranno nei primi mesi del 2025, dopodiché si penserà al futuro, per due anni di lavori di trasformazione. Sarà un investimento importante, non solo per i proprietari, ma per la stessa città di Torino. E a proposito di riqualificazione urbana, in città proseguono i lavori per la costruzione di un nuovo grattacielo inserito nel progetto Torino Innovation Mile, per ospitare la nuova sede della londinese Newcleo.
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