Spermidina tutto quello che bisognerebbe sapere sul composto: dove si trova e che ruolo gioca con il passare del tempo.
Il liquido seminale potrebbe essere veramente la chiave della longevità? In realtà, la risposta potrebbe arrivare proprio dalla spermidina. Un composto che fino a qualche tempo fa passava inosservato, ma da che negli ultimi anni si è diffuso tantissimo nel mondo della ricerca che si occupa di invecchiamento.
Proviamo a capire qualcosa in più in merito sulla spermidina. Per farlo, è necessario un passo indietro e arrivare al 1678, quando è stata scoperta nel seme maschile, da qui ne deriva proprio il nome. Non tutti sanno che il composto è anche presente in alcuni alimenti, ma di quali si tratta? Broccoli, funghi, cavolfiore. Inoltre, una grande quantità è anche presente nel natto giapponese e nei funghi shitake.
Cosa è emerso dallo studio di Nature sulla spermidina?
È interessante capire quello che è emerso dallo studio pubblicato su Nature. A tal proposito, è venuto fuori che durante il digiuno i livelli di spermidina aumentano anche del 50% in soli 4-5 giorni. Tutto ciò è importante per il processo dell’invecchiamento cellulare.
Per quale ragione? Durante il corso della nostra vita, le cellule tendono ad accumulare immondizia molecolare, quando si è più giovani questa “sporcizia” viene rimossa da spazzini interni, ma quando l’età avanza, il lavoro di quest’ultimi diminuisce. Cosa si può fare in questo caso? Potrebbe rivelarsi importante assumere spermidina, scopriamo gli altri dettagli su questo composto.
Spermidina, di cosa si tratta e quale gioco ruolo, quando l’età avanza?
Come abbiamo già detto, la spermidina potrebbe essere un valido alleato per pulire e liberarsi dei componenti che non sono più come un tempo e, dunque, sono danneggiati. In situazioni normali tutto quello che risulta inutile viene eliminato dall’organismo, ma con l’invecchiamento tutto questo non avviene più. In questo caso, sarebbe la spermidina a poter correre in nostro aiuto. Ma come va integrata? Semplice, attraverso la consumazione di determinati cibi, per intenderci, quelli di cui vi abbiamo parlato nel primo paragrafo o, in alternativa, si può ricorrere all’utilizzo di integratori. Una postilla è d’obbligo, prima di iniziare l’assunzione, è meglio rivolgersi al proprio medico che saprà indicare qual è la soluzione giusta per il nostro caso.
Il composto, ovvero la spermidina, stimolerà l’autofagia, ossia la rimozione dei componenti danneggiati, e tutto ciò comporterà un migliore equilibrio tra la produzione e la rimozione di tutto quello che non va, ossia gli scarti. Il processo, dunque, contribuirà al benessere dell’organismo. Una sorta di auto-depurazione che aiuta le cellule ad eliminare tutto ciò che è danneggiato. È importante che tutto ciò avvenga perché lo scarto che si viene a creare può gravare sulla salute cellulare.