Strage di Nuoro, emergono ulteriori dettagli sul massacro di via Ichnusa: si fa largo la pista economica come movente

Emergono sempre più dettagli riguardo alla strage di Nuoro, compiuta da Roberto Gleboni, e si fa più insistente il movente economico.

Sono trascorsi alcuni giorni dalla strage che ha sconvolto un’intera comunità, e l’Italia intera, quando Roberto Gleboni ha sterminato la sua famiglia. In un impeto di follia, l’uomo, 53enne di Nuoro, ha sparato alla moglie Giusi Massetti e ai tre figli, uccidendone due. Dopodiché, sul pianerottolo di casa, ha ucciso anche il suo vicino, Paolo Sanna, infine, ha tentato di uccidere anche sua madre.

Famiglia Gleboni in uno scatto
Roberto Gleboni con moglie e figlia (Lavocetorino.it)

Ancora sono sconosciute le cause del folle gesto, gli Inquirenti stanno cercando di risolvere l’enigma, e sperano di trovare un movente. Tra i testimoni ci sono l’anziana madre, colpita di striscio alla testa, e il figlio adolescente, sopravvissuto alla strage, dopo essere stato colpito alla guancia e dopo essersi finto morto. Potrebbe essere proprio il ragazzo a far luce sulla strage di via Ichnusa, consumata lo scorso 25 settembre.

Dietro la strage di Nuoro potrebbero esserci stati i problemi economici della famiglia Gleboni

Roberto Gleboni, l’autore della strage, non c’è più, si è sparato in cucina, a casa dell’anziana mamma, dopo  averla colpita. Da qualche tempo, l’uomo era tornato a dormire a casa della mamma, si rifugiava da lei ogni volta che litigava con sua moglie Giusi. Le liti erano animate, ascoltate da tutto il vicinato, anche se nessuno si sarebbe aspettato un epilogo simile.

Roberto Gleboni omicida
Roberto Gleboni con la figlia Martina e la moglie Giusi (Lavocetorino.it)

Gli Inquirenti in questi giorni stanno ascoltando tutti i vicini di casa, e tutti i conoscenti dei Gleboni. Sono tutti scossi dall’accaduto, c’è chi parla di un uomo sempre tranquillo ed educato sul lavoro, chi di un uomo molto possessivo e irascibile in casa. Giusi Massetti aveva confidato alle amiche di voler lasciare il marito, stufa della sua condizione: sempre in casa, sempre monitorata, mai indipendente.

La gelosia dell’uomo, la sua possessione, però, potrebbero derivare da alcuni problemi economici. Emergono ulteriori dettagli sulla famiglia Gleboni, e le Forze dell’Ordine sono orientate sempre più sulla pista economica. Un’amica di Giusi ha rivelato che la donna aveva iniziato a svolgere qualche lavoretto, per essere più indipendente: “ricamava, vendeva prodotti naturali online, e altre mansioni ancora”.

Parla un’amica di Giusi, la donna uccisa dal marito nella strage di via Ichnusa

“Quando ho saputo che avevano sparato in via Ichnusa, quel giorno, le ho mandato un messaggio per chiederle cosa fosse successo”, rivela l’amica di Giusi. Gli Inquirenti ora stanno controllando tutti i conti dell’assassino. Dalle prime indagini, si è scoperto che la casa dei nonna della casalinga 43enne era stata venduta per poter acquistare una casa più grande.

Alla fine, però, la famiglia aveva deciso di andare temporaneamente in affitto in via Ichnusa. Ma i soldi guadagnati dalla vendita che fine hanno fatto? I conti di Roberto Gleboni sono quasi in rosso. Probabilmente, la crisi economica stava portando l’intera famiglia all’esaurimento, in particolare i due coniugi, in fase di divorzio.

Altri quesiti da risolvere: che fine hanno fatto i soldi derivanti dalla vendita di casa

Tuttavia, ci sono altri quesiti da risolvere, qualcuno racconta che Giusi era malata, e che tutti i soldi erano stati spesi per le cure. Al momento, computer e telefonini sono stati sequestrati e gli agenti li stanno analizzando, cercando di scovare ulteriori dettagli per capire il movente che ha spinto il 53enne a massacrare la sua famiglia.

Quello che è certo è che l’uomo ha cercato di uccidere tutti i componenti al primo colpo, sparando direttamente alla testa, tranne alla moglie, colpita con quattro colpi al torace. La pistola, una calibro 7,65 semiautomatica, dall’operaio forestale era detenuta regolarmente e per uso sportivo. Nella giornata di ieri, a Cagliari, sono state effettuate le autopsie sui corpi del figlio di 10 anni e di Paolo Sanna, il 69enne vicino di casa.

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