Agenzia delle Entrate, arrivano le raccomandate verdi: attenzione, devi sapere questo

Stanno per arrivare le raccomandate verdi da parte dell’Agenzia delle Entrate, ma se dovessi riceverla fai attenzione; ecco cosa devi sapere.

Quando si parla di Agenzia delle Entrate nasce in tutti un certo timore. Infatti, tutti noi dobbiamo pagare le tasse, sia nel caso fossimo dei lavoratori autonomi, ma anche nel caso in cui fossimo dei lavoratori dipendenti. Certo, le cifre e le modalità cambiano, ma le tasse devono sempre giungere all’Agenzia che si occupa di riceverle e di controllare che tutti provvedano a questi pagamenti obbligatori. Questo è il periodo in cui arrivano le famose raccomandate verdi e siamo qui oggi per capire meglio di che cosa si tratta.

Uomo che fa calcoli
Fare calcoli (lavocetorino.it)

Dunque, per ogni tipo di lavoro e per ogni tipo di lavoratore non si scappa dal fatto di dover pagare delle tasse allo Stato. Queste sono diverse e dipendono dal caso specifico. Oltre a questo, c’è anche l’obbligo della propria Dichiarazione dei Redditi. Bisogna, cioè, dichiarare la propria condizione economica e poi sarà la Stato a decidere se serve un rimborso o se dovrete pagare altri soldi. L’Agenzia delle Entrate inoltra una raccomandata con una particolare cifra, precisamente 257,52 euro. Ecco che cosa sono e come comportarsi.

Agenzia delle Entrate, arrivano le raccomandate verdi: perché e cosa fare

Quando arriva una busta verde a casa, recapitata dalle Poste, è sempre un colpo al cuore. Infatti, potrebbe trattarsi di una multa, di una causa civile o penale. Noi, però, stiamo parlando della busta verde che può arrivare dall’Agenzia delle Entrate che è semplicemente una cartella di pagamento. In particolare, si tratta del secondo acconto Irpef o tutto in un’unica soluzione.

Donna usa la calcolatrice
Donna fa alcuni calcoli (lavocetorino.it)

Tutti devono pagare questa somma, almeno tutti quelli che dimostrano di produrre un reddito. Ci sono diverse modalità, però. Se si è lavoratore dipendente non bisogna preoccuparsi di nulla. Sarà il datore di lavoro a versarlo e, quindi, non bisogna inserire nulla nella Dichiarazione dei redditi. Invece, per il lavoratore autonomo le cose funzionano diversamente.

Nel modello F24 il lavoratore autonomo, quindi in possesso di Partita IVA, dovrà inserire il codice 4001 se intende versare tutto in un’unica soluzione, mentre se si appresta a versare la seconda rata, allora il codice da inserire è 4034. In entrambi i casi, bisogna versare la somma entro il 30 novembre e si riferisce all’anno di imposta precedente.

Per quanto riguarda la seconda rata, se l’importo è inferiore a 257,52 euro è possibile saltare la scadenza del primo acconto (30 giugno) e pagarlo in un’unica soluzione entro il 30 novembre. Questo bisogna saperlo e entrambe queste date sono assolutamente da memorizzare per non saltare nessun pagamento.

La prima rata è pari al 40% degli importi dovuti, mentre la seconda è pari al 60% degli importi dovuti. In base a questo, sarà poi abbastanza facile capire quale somma ne deriva. Naturalmente, è sempre doveroso rivolgersi ad un commercialista di fiducia in modo tale da compiere tutte le azioni nei tempi e nei modi corretti.

 

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