Perché il vino non attrae più gli under 40, un settore che non sa parlare ai giovani: la parola agli esperti

Il settore del vino è in continua espansione, e l’Italia domina questo mercato, eppure sembra allontanarsi sempre più dai ragazzi. Come mai?

Se la produzione di vino aumenta e il settore è in continua espansione, l’Italia domina il mercato, confermandosi, insieme alla Francia, leader assoluto. Tuttavia, gli esperti sottolineano anche un altro dato, che potrebbe far preoccupare, se non sul momento, tra qualche decennio: si tratta, infatti, di un mercato sempre più lontano dai gusti dei giovani.

gruppo di ragazza festeggia
Gruppo di ragazzi brinda con del vino (Lavocetorino.it)

Il marketing del vino non tira più come un tempo, forse perché le cantine si sono trasformate in luoghi chic, destinati a gente facoltosa. Gli under 40 sono sempre meno attratti dal vino, preferendo altre bevande, come ad esempio la birra, vista come più giovanile, umile, gioviale. Insomma, più adatta al divertimento, alla compagnia e alla leggerezza, e capace di rivolgersi a tutti.

La crisi del vino tra gli under 40: un mondo che si rivolge solo a determinate persone e che non parla ai giovani

Come rivelano numerosi esperti, il settore del vino sta perdendo quote di mercato tra le fasce più giovani. Le cause sono molteplici, come ad esempio i prezzi elevati, l’assenza di marketing pensato per i ragazzi, un mondo che appare fin troppo intellettuale, vanitoso e spocchioso. Qualcosa sta cambiando nell’industria del vino, e il trend osservato dagli esperti non è di certo positivo.

Ragazza sorseggia vino
Ragazza beve calice di vino rosso (Lavocetorino.it)

A incidere parecchio sono i prezzi del vino, tanto che una buona bottiglia è diventata un piccolo bene di lusso. Ma basta recarsi in un qualsiasi locale per osservare l’elevato prezzo di questa bevanda: un semplice calice, riempito neanche fino a metà, ha un prezzo medio di 5/6 euro. Si tratta di un prezzo decisamente elevato, specialmente se il vino che si beve appartiene a una fascia medio – bassa (cioè bottiglie da 10/25 euro).

La domanda, da parte dei giovani, non è sparita, ma i prezzi elevati la rendono inaccessibili a tanti. Inoltre, sorge un altro problema: la cultura del vino è fin troppo sofisticata, non sa parlare ai giovani e non utilizza un linguaggio moderno e fresco. Non si aggiorna, a differenza del settore delle birre.

Settore vino troppo raffinato e spocchioso, quello della birra è più moderno e attraente per i ragazzi

I produttori di birra artigianale creano tantissime pubblicità, sui social, in tv, in radio e sui servizi streaming, e organizzano numerosi festival della birra. A proposito, una delle birre italiane più buone si produce in Piemonte. Il settore del vino, invece, è quasi invisibile, schivo alle pubblicità e al mondo digitale, incapace di parlare con un linguaggio giovanile.

“Il vino non è accogliente”, afferma un esperto, sembra quasi un club esclusivo, al pari dei circoli di golf. C’è una soluzione alla crisi del vino tra le fasce più giovani? La soluzione c’è, ma le aziende produttrici devono iniziare a investire sui giovani, adottando un altro atteggiamento, un nuovo linguaggio fresco e attraente, abbassando i prezzi e rendendo l’ambiente più accogliente.

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