Fisco e nuovi controlli incrociati: quando paghi con il bancomat potrebbe finire cosi

Il governo italiano inasprisce la morsa dei controlli per combattere l’evasione fiscale: transazioni monitorate in concomitanza dell’emissione dello scontrino

La lotta all’evasione fiscale si fa sempre più stringente nel nostro Paese. Il governo italiano ha, infatti, introdotto delle importanti novità di controllo per contrastare i furbetti. Si tratta di azioni che mirano a fare dei controlli incrociati tra gli scontrini emessi ed i pagamenti elettronici, il tutto per garantire una maggiore tracciabilità, oltre che la tempestività nelle operazioni effettuate.

Fisco controlli incrociati
Controlli incrociati tra scontrini e pagamenti elettronici (Lavocetorino.it)

Obiettivo finale? Sempre meno omissioni nelle dichiarazioni dei redditi. Questo potenziamento è indicato dal Governo Meloni come una delle mosse per avere da parte di Bruxelles un’estensione del piano di rientro dei conti pubblici che da quattro anni dovrebbe passare a sette. Tramite la stretta dei controlli, si punta ad avere maggiore collaborazione da parte dei contribuenti per allineare sempre di più la linea del gettito fiscale.

Le novità introdotte dal governo contro l’evasione fiscale

Ma in cosa consistono, nella pratica, le novità introdotte dal governo italiano contro l’evasione? Da qui in avanti saranno fatti dei controlli incrociati tra le informazioni che arrivano dagli scontrini con quelle che si desumono dai pagamenti elettronici che sono soggetti a nuove regole UE.

Così si punta a favorire l’uso delle transizioni elettroniche nel settore del commercio al dettaglio, ovvero di coloro che lavorano a stretto contatto con il pubblico, senza omettere l’emissione dello scontrino fiscale.

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Quali sono i nuovi controlli introdotti contro evasione fiscale (Lavocetorino.it)

Così le informazioni che arrivano dai registri di cassa elettronici saranno collegate ai pagamenti effettuati con bancomat e carte di credito. Questo sarà possibile grazie ad un nuovo sistema previsto dal Piano Strutturale di Bilancio (PSB) proposto dal governo.

In parole povere se un cliente effettua un acquisto tramite una transazione elettronica, il Fisco in tempo quasi reale potrà controllare se nello stesso tempo è stato emesso lo scontrino o la fattura corrispondente. Un modo semplice e rapido che aiuta l’Agenzia delle Entrate ad individuare in maniera precisa e veloce delle eventuali discrepanze colpendo i casi di evasione fiscale.

Fisco e partire Iva: arriva il concordato biennale preventivo

Quali lavoratori, dunque, saranno maggiormente soggetti, a questi controlli? Le partite Iva, coloro che ne detengono una perché titolari di un’attività al dettaglio. Per loro nel corso del 2024 è possibile aderire al concordato biennale preventivo. Si tratta di un accordo che deve essere siglato con il Fisco in merito ai redditi che devono essere dichiarati nel futuro.

I lavoratori che aderiscono al concordato potranno beneficiare di una tassazione ridotta (dal 10 al 15%) e di una sanatoria che funge da ombrello rispetto agli accertamenti fiscali che periodicamente vengono fatti in riferimento agli anni che vanno dal 2018 al 2022. In ogni caso il Fisco si riserva comunque di intervenire se i dati dichiarati risultano inferiori del 30% rispetto a quelli effettivi.

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