Le bollette troppo salate possono essere contestate, ma attenzione ci sono dei presupposti: la sentenza storica.
Ottobre è da poco iniziato e l’autunno contorna, ormai le nostre giornate. Questo per molti italiani significa una cosa: cominciare a prestare attenzione alle bollette salate, che arriveranno nei prossimi mesi. Quando le temperature si abbassano sempre di più, è necessario accendere i riscaldamenti, questo ci consente di poter riscaldare la nostra casa e creare un ambiente super accogliente, ma è doveroso anche prestare attenzione alle cifre in bolletta.
Molti sono rimasti “scottati” da quelle dell’anno precedente e, per tale ragione, cercano di intervenire optando per altre strade, ma non tutti sanno che se le bollette sono troppo alte c’è un modo per contestarle. A tal proposito, vi parleremo di una sentenza. È importante non farsi cogliere impreparati fra poche settimane comincerà a fare ancora più freddo e correre ai ripari diventerà necessario.
In tempi come questi, si cerca sempre di più di risparmiare, ma ciò che continua a preoccupare sono le bollette costosissime che molti italiani si ritrovano a pagare. Sono tantissimi quelli che hanno rivisto qualcosa nelle loro abitudini e hanno cercato in qualsiasi modo di risparmiare qualcosa, ma quando l’inverno chiama è praticamente impossibile non accendere i termosifoni.
Tra questi c’è chi ha pensato di adottare qualche piccola strategia per avere una casa calda, si cerca di coprire tutti gli spifferi ad esempio e ancora c’è chi preferisce indossare vestiti più pesanti. Le finestre da molti vengono aperte solo per pochi minuti al giorno, per evitare che il calore che vi è all’interno della casa esca fuori. Nonostante questi piccoli accorgimenti, c’è, però, chi lamenta ancora bollette troppo alte, quanti di voi sanno che in merito si è espressa la Cassazione con una sentenza? Scopriamo cosa è accaduto e cosa bisogna fare in questo caso, ovvero quando la cifra della bolletta è troppo alta.
Le bollette, per cui sono previste delle novità nel 2025, possono in qualche modo spaventare, ma se sembra davvero spropositata cosa si può fare? In primis, è fondamentale che chi contesta una bolletta deve essere in possesso di alcune prove che avvalorino la tesi che vi sia un errore. Nello specifico, la Suprema Corte con una recente sentenza 25542/2024, ha avuto modo di occuparsi di un imprenditore. Quest’ultimo aveva sottolineato importanti consumi che erano addirittura 10 volte superiori a quelli ordinari. In primo grado, l’imprenditore aveva vinto, ma in appello è stata ribaltata la sentenza ed era condannato al pagamento della fattura.
La questione è arrivata in Cassazione ed è stato detto che il contatore ha la presunzione di veridicità, ciò significa che è il fornitore che deve dimostrare che tutto sia avvenuto correttamente. Cosa significa tutto questo? Che se vi è una bolletta che presenta cifre spropositate deve risponderne il fornitore. Il consumatore, però, deve fornire delle prove, dunque servirsi di precedenti bollette per dimostrare che la cifra sia molto più alta rispetto ai normali consumi.
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