È stata pubblicata da poco la classifica delle migliori trattorie d’Italia 2025 per 50 Top Italy guidata da Anna Caretti e Franco Cimini. Scopri quali sono
Come ogni anno è arrivata puntuale la classifica delle migliori trattorie d’Italia 2025 per 50 Top Italy. Una lista di 50 posti iconici, in giro per il Bel Paese, segnalati come quelli dove la cucina tricolore la fa da padrone, in un ambiente informale e caloroso, per degustare i veri sapori della bella Italia.
Al primo posto della classifica stilata da Anna Caretti e Franco Cimini troviamo L’Antica Osteria del Mirasole a San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna. È qui che secondo gli esperti si può mangiare la cucina bolognese più tenace, dai tortelli alle carni.
Perché proprio adesso? E quale migliore momento se non l’autunno per fare una classifica quando le persone ricercano di nuovo i posti al chiuso per regalarsi una coccola e per assaggiare la vera cucina autentica del Made in Italy.
La classifica delle migliori trattorie d’Italia ci porta in lungo ed in largo per il Bel Paese. Non c’è regione che non compaia nella lista stilata da Anna Caretti e Franco Cimini. Dall’Emilia Romagna e precisamente da Bologna si passa al secondo posto di Pozzuoli (Napoli) con Abraxas Osteria di Vanna e Nando Salemme, e al terzo si vola a Firenze presso la Trattoria Da Burde guidata dai fratelli Andrea e Paolo Gori.
Poteva mancare la Capitale? Certo che no. A rappresentarla c’è Roscioli Salumeria con Cucina a Roma. Non ci allontaniamo di molto con il quinto posto ricoperto da Sora Maria e Arcangelo a Olevano Romano. E avanti così per lo Stivale, dal sesto al decimo posto: La Brinca a Ne (Genova) della famiglia Circella, il Ristorante Al Cambio a Bologna, Mimì alla Ferrovia a Napoli, Mammaròssa ad Avezzano (L’Aquila), Casa Torrente – Al Convento a Cetara (Salerno).
“Le trattorie sono la spina dorsale della ristorazione italiana, vere biblioteche gastronomiche di una cucina amata in tutto il mondo”. Queste le parole usate dai tre curatori della guida 50 Top Italy Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Sapere. Quelle selezionate sono tutte aziende familiari che in molti casi portano avanti una tradizione di famiglia, oggi a rappresentanza delle altre generazioni che le hanno precedute.
Per i tre le trattorie italiane sono “vere e proprie ambasciate della tradizione della cucina regionale italiana. Una cucina tradizionale che va preservata, implementata e modernizzata secondo le nuove esigenze del pubblico e seguendo soprattutto i concetti di sostenibilità ambientale ed economica”.
Insomma, il passato incontra il presente in un connubio non solo attualissimo ma pieno di vita e di forza, pronto a fare sempre di più in nome di vero e proprio tesoro da custodire, il patrimonio gastronomico del nostro Paese.
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