Alberto Perino, iconico leader No Tav, impegnato nel movimento dal 1989, è morto: da anni lottava contro un lunga malattia. Scopriamo chi è e il suo incessante impegno da attivista.
Il mondo no Tav è in lutto. Una figura iconica e indimenticabile del movimento si è spenta oggi venerdì 4 ottobre 2024, durante il corso della notte: si tratta di Alberto Perino, volto storico dei no Tav di cui ne ha scritto la storia, da sempre in prima fila con il suo impegno.
Perino aveva 78 anni e da tempo lottava con una malattia. Una patologia lo aveva colpito, ma questo non lo aveva arrestato nel portare avanti il suo impegno nel movimento No Tav, di cui era uno dei massimi leader. Malgrado fosse malato da tempo ha continuato a scendere in piazza, prendendo parte a tante manifestazioni, fin tanto che la salute glielo ha permesso.
Da anni Perino dava il suo contributo incessante per contrastare la linea ad alta velocità Torino-Lione: il suo impegno con gli altri attivisti è iniziato dal 1989. Da allora non ha mai smesso di scendere in prima linea per dare voce all’opposizione in Valle di Susa, prendendo parte a tantissime proteste.
Alberto era apparso in pubblico l’ultima volta lo scorso 15 giugno proprio nell’ambito di una manifestazione no Tav. Il classe 1946 era nato a Bussoleno, comune in provincia di Torino.
Fin da giovane si è distinto per il suo impegno contro la Tav: nel 2015 il suo nome è comparso nell’ambito delle elezioni del Presidente della Repubblica, ottenendo un voto in parlamento (in questo articolo ti abbiamo parlato di un lutto che ha sconvolto il mondo della musica).
Molto conosciuto per il suo grande impegno politico a livello nazionale e internazionale, Alberto Perino era un impiegato bancario e un sindacalista Cisl. Nella sua lotta contro la Tav ha sempre messo in campo un approccio non violento, facendo da mediatore nei momenti di maggiore tensione e difficoltà tra il movimento e le istituzioni.
Il suo motto era “A sarà dura”, nel tempo diventato un inno distintivo di tutti i no Tav. Inoltre, il marchio di fabbrica di Perino era il suo cappello iconico, accompagnato dalla bandiera no Tav al collo e la sua barba bianca. Nel corso del suo impegno da attivista è sceso in piazza innumerevoli volte, prendendo parte a molteplici manifestazioni anche quando era stato colpito dalla malattia. Più volte era anche finito al centro di vicende giudiziarie. I suoi miti erano Mahatma Gandhi e Don Viglongo. I funerali di Perino si svolgeranno in forma privata per il volere dei suoi familiari.
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