Contatti con l’Isis sui social: giovane di Torino, figlio d’arte, espulso dall’Italia

Emin Mohamed Ghouili è stato espulso dal territorio nazionale per via di contatti con l’Isis: il padre allontanato per lo stesso motivo

Ultimamente Torino è stata al centro di molti casi di cronaca. Si è parlato a lungo di una finta infermiera che amministrava farmaci abusivi. È stata infatti considerata una città pericolosa, per questi motivi. A peggiorare la situazione è stato un caso di terrorismo nazionale.

Contatti Isis sui social
Un cittadino italo tunisino è stato espulso dall’Italia per contatti con l’Isis-lavoceditorino.it

Giovedì 3 ottobre 2024, la polizia di Torino ha espulso dall’Italia Emin Mohamed Ghouili, un giovane di 24 anni con doppia cittadinanza italo-tunisina. La causa è legata a presunti legami con esponenti affiliati all’organizzazione terroristica dello Stato Islamico (ISIS). Nonostante le opportunità offerte per integrarsi nella società italiana, Ghouili ha intrattenuto rapporti tramite i social network con tre connazionali legati al terrorismo internazionale. Gli individui in questione, ben noti per le loro competenze nell’uso delle armi e nella fabbricazione di esplosivi, erano stati arrestati di recente in Kuwait, dove erano sospettati di pianificare un attentato.

Cittadino italo tunisino allontanato dall’Italia: i contatti con l’Isis

Le autorità italiane hanno definito il giovane come una potenziale minaccia per la sicurezza nazionale. La causa è da ricercare nella religione in cui si crede e dei contatti pericolosi che intratteneva online. Nonostante fosse legalmente residente in Italia, le sue attività sui social hanno destato preoccupazioni. Le accuse sono così gravi che l’hanno portato ad essere espulso.

ragazzo al pc
Contatti con esponenti dell’Isis: cittadino italiano espulso dal paese-lavoceditorino.it

Emin Mohamed Ghouili, oltre ai sospetti legati al terrorismo, aveva precedenti per reati comuni, come rapina, droga e maltrattamenti in famiglia. Dopo essere stato allontanato dalla sua compagna a causa degli abusi domestici, si era stabilito con alcuni amici in un appartamento nella zona settentrionale di Torino. È proprio in questo contesto che è stato rintracciato dalla Digos, (Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali). Al momento della cattura, però, si trovava fuori casa. Successivamente è stato trasferito all’aeroporto di Roma Fiumicino, passando per Torino Caselle, e rimpatriato a Tunisi.

La storia di Ghouili non è isolata all’interno della sua famiglia. Suo padre, Mohamed Ben Ghouili, era stato espulso dall’Italia nel 2005 per motivi analoghi. È stato, infatti, ritenuto un pericolo per la sicurezza nazionale. Nonostante l’allontanamento del padre, Emin aveva continuato a mantenere frequenti contatti con lui, facendo più volte visita in Tunisia. Questo legame familiare, unito alle sue connessioni con individui sospettati di terrorismo, ha contribuito a destare preoccupazione presso le autorità italiane.

L’Italia aumenta le misure di prevenzione contro il radicalismo religioso

Aumentano quindi le misure di prevenzione contro il terrorismo in Italia. In questo paese, negli ultimi anni ha rafforzato i suoi strumenti di controllo e monitoraggio per contrastare le minacce legate al radicalismo religioso. La polizia italiana, insieme ai servizi di intelligence, tiene sotto stretta osservazione individui ritenuti a rischio di radicalizzazione o coinvolgimento in attività terroristiche. Gli strumenti di monitoraggio più sicuri sembrano essere i social network.

Questo caso evidenzia come la minaccia del terrorismo non sia limitata a confini geografici, ma sfrutti le piattaforme digitali per estendere la propria rete di contatti. Le autorità italiane cercano di intervenire con giusto anticipo per evitare che individui radicalizzati possano mettere a rischio la sicurezza del nostro paese.

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