Dall’ultima indagine che la Guardia di Finanza ha messo in atto sui distributori di benzina, sono emerse notizie spiacevoli: ben 11 su 15 possono essere definiti “fantasma”, hanno evaso milioni di euro.
Il controllo delle pompe di benzina è ormai un’attività frequente per la Guardia di Finanza. Le autorità cercano di scovare i “distributori fantasma” per comprendere chi non rispetta gli obblighi della corretta esposizione dei prezzi in loco e chi non fa corrispondere quelli esposti con l’importo effettivamente richiesto al momento del pagamento.
Ad esempio, proprio nel corso dell’estate appena conclusa, sono stati effettuati ben 15 controlli su distributori posti nel territorio piemontese e in 11 di essi si sono riscontrate irregolarità in riferimento alla displicina dei prezzi. Si sono visti applicare multe per un totale di 30 mila euro. Nulla a confronto delle quote riscosse con l’inganno e nulla a confronto di quei distributori ritenuti “fantasma” che hanno portato all’evasione di milioni di euro. Entriamo nei dettagli dell’ultima indagine.
Il colpo più grande centrato dalla Guardia di Finanza è stato nei comportamenti attuati nei confronti del Fisco. Nel corso dell’indagine condotta ad Asti, in territorio piemontese, ben due gestori di pompe di carburante sono risultati dei totali evasori, per un incasso complessivo di oltre 3 milioni e mezzo di euro.
Per scoprire quanto accadeva dietro le quinte dei due distributori di benzina, la Guardia di Finanza ha avviato un’indagine approfondita a seguito di un’analisi a tavolino del database con banche dati in mano agli investigatori fiscali. In questo modo è emerso che un gestore di una delle stazioni di servizio, registrato come ditta individuale, continuava a ricevere con costanza un certo numero di forniture di combustibili a partire dal 2019, senza aver tuttavia mai presentato alcuna dichiarazione dei redditi, senza aver mai versato l’Iva e tutte le imposte dirette correlate.
L’importo che risulta essere stato incassato arriva a toccare i 3 milioni e 200 mila euro, con evasione di Iva per un totale di mezzo milione. Il titolare è stato denunciato alla Procura e risponderà penalmente all’accusa. Il termine dell’accertamento e la conclusione delle indagini sono arrivati a soli due mesi dalla chiusura del distributore di benzina.
In quanto all’altra stazione di servizio di carburanti, invece, è intestata ad una società che opera nel territorio di competenza della Tenenza di Canelli. Il risultato dell’indagine è arrivato sempre tramite analisi dei database ed è emerso che non sono giunte dichiarazioni dei redditi per gli anni 2019, 2020 e 2021. Sebbene la pompa di benzina sia stata ceduta ad altri a metà 2021, l’evasione accertata è pari a 333 mila euro con Iva evasa pari a 38 mila euro. Tutti i soci intestatari sono stati segnalati alla Procura.
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