Il settore dell’automotive sta affrontando una crisi profonda che va avanti da anni, ma negli ultimi tempi la situazione si è esacerbata. Mirafiori ha dovuto stoppare l’attività: ma rispetto al 2019 ha prodotto il doppio. La situazione non è affatto rosea, tanto che di recente c’è stata una manifestazione da parte dei lavoratori.
Il settore dell’automotive sta affrontando una forte crisi, peggiorata negli ultimi mesi con la domanda di veicoli che scarseggia. E questo si riflette anche sulle aziende del settore, che si trovano costrette a fronteggiare questo momento così difficile.
Non mancano casi in cui le imprese del comparto stanno facendo dei tagli: alcune sono state costrette perfino a chiudere o comunque a stoppare l’attività momentaneamente. Tra le fabbriche che stanno affrontando la crisi dell’automotive una in particolare è stata costretta a fermarsi, almeno fino a novembre. Si tratta di Mirafiori.
Il gruppo Stellantis ha visto lo scorso 18 ottobre lo sciopero dei lavoratori da parte di Fiom, Uilm e Fim. I lavoratori sono scesi in piazza con una manifestazione organizzata a Roma a fronte della preoccupazione imperante per via della crisi del settore dell’automotive.
C’è una forte agitazione riguardante in particolare il futuro del settore: in Italia ormai gli impianti produttivi si trovano in forte affanno, lavando a singhiozzo. Per i prossimi anni non si prospetta nulla di buono e il timore è che la situazione possa peggiorare ulteriormente. A Mirafiori negli ultimi mesi i lavoratori sono stati impiegati soltanto per 5 giorni alla settimana: i dati dimostrano poi come la produzione sia calata dal 2007 al 2024 del 70%. Da 911 mila veicoli prodotti annualmente si è arrivati a appena 300 mila. Questi dati fornisco un quadro esplicativo di quanto la situazione sia allarmante.
Lo storico stabilimento di Mirafiori per via della mancanza di ordini resterà fermo fino al 1 novembre. Dal 2023 a oggi il polo (in cui sono incluse anche Maserati e Fiat 500), ha perso a livello produttivo il 68,4%. Confrontando il 2024 con il 2019, però, la produzione risulta doppia rispetto a 5 anni fa: da gennaio a settembre la società ha prodotto il doppio rispetto agli stessi mesi del 2019, con un totale di 22.240 veicoli.
Il comparto dell’automotive è entrato in crisi negli ultimi anni. Il motivo è da ricondurre alla lunga transizione al quale è soggetto e che riguarda il mondo elettrico: su questa innovazione, che punta a ridurre le emissioni, ci si è buttati troppo tardi, perdendo di conseguenza terreno, soprattutto rispetto all’industria cinese, che è nettamente avanti al settore italiano, ma anche europeo. Non a caso in questi giorni l’Unione Europea ha votato per introdurre dei dazi nei confronti delle auto cinesi che, visto il loro basso prezzo e qualità superiore, sbaraglierebbero la concorrenza europea. (In questo articolo trovi un approfondimento sulla domanda delle auto elettriche).
Spoiler Un posto al sole episodi in onda fino a venerdì 29 novembre 2024: Guido…
Fare molta attenzione alle cose di Natale che possono risultare tossiche per il gatto. Alcune…
Per questo favoloso piatto di Natale per 8 persone puoi usare un budget di soli…
Se desideri pranzare mentre ammiri una splendida vista sul lago ti basta andare a mezz'ora…
Cattive notizie per Elvira: la venere del Paradiso delle Signore se la passerà brutta. Ecco…
Alla conduzione di "Storie Italiane" Eleonora Daniele cerca sempre di essere imperturbabile, a volte anche…