L’Ape sociale è stata confermata anche per il 2025, ma quali sono i requisiti per poter accedere alla pensione anticipata?
Per quanto riguarda le misure previdenziali, la tanto agognata pensione arriva in età sempre più elevata. Sono molteplici i fattori che incidono su un’età per la pensione così alta, dalle maggiori aspettative di vita alla carenza del sistema pensionistico, fino alla fragilità del giovani contribuenti, spesso precari, inattivi o appartenenti alla categoria dei cosiddetti “lavoratori poveri”, ossia coloro che lavorano per mettere da parte uno stipendio misero, e quindi che versano pochi contributi.
Alla fine del 2024 scadranno diverse misure previdenziali, e allora il Governo inizia a lavorare sulle future pensioni e sui futuri pensionati, in vista delle prossima Legge di Bilancio. Proprio per la mancanza di risorse, non è possibile affrontare una riforma strutturale del sistema pensionistico, perciò anche nel 2025 si avranno le stesse condizioni del 2024, ma con qualche piccola modifica. Cosa accadrà nel 2025 per le pensioni anticipate?
Tra i piccoli ritocchi apportati dal Governo riguardo alle pensioni troviamo l’Ape sociale, ossia la pensione anticipata destinata ad alcune categorie di lavoratori, in particolare i lavoratori vulnerabili, che necessitano di lasciare il lavoro prima dei fatidici 67 anni, ossia l’età per la pensione di vecchiaia, prevista dalla legge Fornero.
Che cosa può cambiare riguardo alle pensioni anticipate? Si parla di finestre più lunghe e di tempi raddoppiati, ma cosa c’è di vero? I lavoratori che possiedono i requisiti necessari per ottenere l’Ape sociale, possono andare in pensione all’età di 63 anni e 5 mesi, quindi 5 mesi in più rispetto all’anno scorso, dunque una finestra poco più lunga, che va a sommarsi ulteriormente all’anno aggiuntivo inserito nel 2017.
Questa soluzione di pensione anticipata ha riguardato, negli anni, ben 113.800 lavoratori, almeno secondo quanto riportano i dati forniti dall’ISTAT, rispetto alle 165.890 domande inviate in totale. Parliamo di una media di oltre 16 mila domande all’anno. Con l’uscita anticipata dal lavoro, spetta un assegno di indennità di circa 1.100 euro, dunque non una pensione elevata, e ciò scoraggia tanti lavoratori a farne richiesta.
La stessa misura sarà confermata anche nel 2025, quindi si può presentare domanda per l’Ape sociale entro il prossimo 30 novembre, ossia la data dell’ultima finestra disponibile. Può fare richiesta di pensione anticipata chi possiede un’invalidità pari o superiore al 74%, anche se in certi casi possono fare richiesta di assegno anche i disabili con invalidità inferiore.
I cargiver, invece, devono aver svolto almeno sei mesi di assistenza a soggetti affetti da gravi disabilità, tra cui anche coniuge o parenti di primo grado e conviventi. I disoccupati che hanno cessato il rapporto di lavoro per licenziamento, sia per scadenza del contratto di lavoro che per dimissioni per giusta causa, devono aver lavorato almeno un anno e mezzo.
I lavoratori che hanno svolto mansioni gravose, invece, devono aver lavorato almeno sette anni negli ultimi dieci anni, oppure almeno sei anni negli ultimi sette anni. Le mansioni considerate gravose sono elencate sul portale dell’INPS, e vi rientrano artigiani, agricoltori, infermieri, conducenti di mezzi pesanti, operai in fabbrica e molti altri ancora. E poi ci sono anche altre ipotesi per la pensione nel 2025.
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