Un uomo di 65 anni è stato arrestato con l’accusa di aver ucciso la moglie 60enne: prima avrebbe dato fuoco alla vettura su cui si trovava la donna, poi l’avrebbe strangolata.
Ha provato a dare fuoco alla vettura su cui si trovava sua moglie, ma la donna è riuscita a lasciare l’abitacolo. L’uomo, però, non si è fermato e, dopo averla raggiunta, l’ha aggredita e soffocata. A raccontare tutto è stata la stessa 60enne che, purtroppo, non ce l’ha fatta ed è deceduta in ospedale, dove era stata portata dai soccorsi. Proprio qui le parole rivelate alla figlia.
Tutto è avvenuto in strada a Gravina in Puglia, nella notte del 6 ottobre. Gli agenti della Polizia di Stato, che si stanno occupando delle indagini, hanno fermato il marito della donna, un 65enne ora accusato di omicidio aggravato e premeditato.
Femminicidio a Gravina in Puglia: uccisa una 60enne
Avrebbe cercato di dare fuoco alla vettura in cui si trovava la moglie, Maria Arcangela Turturo, ma la donna sarebbe riuscita a fuggire, a quel punto l’avrebbe afferrata e immobilizzata mettendosi con le ginocchia sul suo addome ed è lì che l’avrebbe soffocata. Questa è la ricostruzione degli inquirenti di quanto accaduto ieri a Gravina in Puglia.
La donna è stata poi portata in ospedale e avrebbe confidato alla polizia e alla figlia che a commettere il gesto sarebbe stato il marito, aggiungendo inoltre che lo stesso aveva intenzionalmente dato fuoco alla macchina su cui si trovava. La 60enne, purtroppo, non ce l’ha fatta ed è morta poco dopo per le lesioni riportate.
Gravina in Puglia: dà fuoco all’auto e poi cerca di soffocare la moglie
Un altro, l’ennesimo che si aggiunge alla lunga lista dei femminicidi in Italia quello che si è consumato a Gravina in Puglia nelle scorse ore. La vittima è la 60enne Maria Arcangela Turturo. Per quanto accaduto, è stato fermato il marito, un pregiudicato di 65 anni. L’uomo dovrà rispondere delle accuse di omicidio aggravato e premeditato.
L’uomo avrebbe dato fuoco all’auto e avrebbe poi continuato ad aggredire la moglie dopo che quest’ultima era riuscita a mettersi in salvo dalle fiamme. La donna era arrivata all’ospedale con ustioni parziali sul corpo, ma anche con varie fratture alle costole e allo sterno, che sarebbero state subite durante l’aggressione successiva. Lesioni che hanno portato alla compressione del cuore e il conseguente decesso della donna per arresto cardiocircolatorio. Il racconto della vittima alla polizia e alla figlia ha permesso agli investigatori di ricostruire la dinamica dell’accaduto.
La 60enne ha affermato, una volta in ospedale, che il marito le avesse dato fuoco intenzionalmente e dopo la fuga l’avrebbe raggiunta e provato a soffocarla a mani nude. Gli uomini della polizia sono impegnati adesso a ricostruire gli attimi che hanno portato ad una tragedia simile e, soprattutto, a risalire al movente del gesto.