Quante volte vedendo il vostro cane lacrimare vi siete preoccupati e vi siete chiesti se fosse triste: ci pensa la scienza a dirvi quello che accade.
Chi ha un cane lo sa bene: il loro benessere viene prima di tutto! Adorabili e sempre al nostro fianco, gli amici a quattro zampe, una volta entrati in casa, riescono a rompere qualsiasi barriera e… a noi non resta che amarli incondizionatamente! Siamo lì ad accarezzarli e a prenderci cura di loro, e al primo segnale percepito come negativo, scattiamo e ci domandiamo: “Il mio cane sta bene?”
Sono tantissimi quelli che si ritrovano in queste parole e allora non sarebbe il caso di parlare del pianto dell’amico fedele per eccellenza? Una domanda che molti si pongono è la seguente: ma i cani piangono per riuscire a tirar fuori le loro emozioni?
Cosa c’è alla base del pianto del cane?
Che i cani abbiano dei sentimenti è indubbio, ma senza girarci intorno: quante volte guardando il nostro amico a quattro zampe gli abbiamo attribuito una certa tristezza, solo perché se ne stava accovacciato fra una copertina e i suoi occhi lacrimavano? Da lì – inutile negarlo – abbiamo cercato di capire quale fosse il problema, abbiamo indagato sui nostri comportamenti e i loro per risalire alle cause. Vi siete mai chiesti se i cani piangono quando il loro umore non è dei migliori? I più romantici avranno pensato che tutto questo avvenisse, ma stanno veramente così le cose? Spiace deludere i più empatici, ma è fondamentale sottolineare che i cani non piangono se sono tristi!
In merito, la scienza si è mossa e, sinora, solo una cosa è emersa: le loro lacrime non sono emotive, ma da ricondurre ad una diretta condizione fisica che porta gli occhi a lacrimare. C’è, però, anche il rovescio della medaglia: un altro studio rivelerebbe che gli amici a quattro zampe potrebbero piangere di felicità. Per intenderci, può accadere che alla vista del loro padrone, specie se si è stati distanti per molto tempo, l’amico a quattro zampe faccia fatica a trattenersi e venga prodotto l’ormone dell’amore, ossia l’ossitocina. Risultato? La risposta biochimica potrebbe comportare un aumento della lacrimazione. Anche qui, però, è doveroso aggiungere una postilla che riguarda le metodologia dello studio condotto, parrebbe, infatti, che vi sia una sorta di scetticismo nella comunità scientifica sul punto, specie fra quelli specializzati in comportamenti canini.
Ma i cani come piangono?
Gli amanti degli amici a quattro zampe non si saranno persi assolutamente un dettaglio rilevante della lacrimazione. Di cosa si tratta? Quanti di voi avranno notato che le lacrime non gocciolano, per intenderci non troveremo mai il cuscino inzuppato, ma perché avviene? Questo è da ricondurre al movimento “a cerniera” delle palpebre, che si chiudono dal lato esterno sino all’angolo interno. Ciò significa che l’eccesso di lacrime arriva al canto mediale sino ad essere assorbite dai punti lacrimali: piccoli fori sulla congiuntiva, presenti sopra la palpebra inferiore e superiore. Cosa succede dopo? Le lacrime scendono per le vie nasali fino a giungere alla faringe o, in alternativa, escono dalle narici. Inoltre i cani potrebbero piangere, non di felicità, ma perché avvertono un bruciore agli occhi. Esistono, in tal senso, due tipi di produzione di lacrime: reattiva e basale. La prima ha l’obiettivo di mantenere umida la cornea e il tessuto. Nel secondo caso, si registra, quando gli occhi dell’amico a quattro zampe sono irritati. Ragion per cui, se si nota una lacrimazione eccessiva, è bene rivolgersi ad un veterinario.
Le teorie non si fermano e c’è un’altra possibilità: i cani svilupperebbero la capacità di lacrimare per riuscire a stringere un legame più forte con noi. Cosa significa? Le lacrime potrebbero essere un modo per attirare l’attenzione. Noi, d’altro canto, riusciamo ad empatizzare maggiormente se notiamo delle lacrime. Inoltre, dopo alcuni studi è emerso che gli amici a quattro zampe riescono a vivere delle emozioni (e anche complesse), ma non solo perché sarebbero in grado di comprendere anche quelle provate dagli essere umani. Per concludere diciamo che ogni cane può provare la tristezza, ma come ogni emozione che si rispetti viene espressa a modo loro e a giocare un ruolo fondamentale ci pensano la razza e l’ambiente in cui è cresciuto. Infine, una nota la meritano i cani che piagnucolano. Se ne stanno lì davanti a noi a piagnucolare in attesa di qualcosa come cibo o acqua o per fare una passeggiata, sanno che nessuno resisterà e gli concederà quello che chiedono.
Quali razze sono maggiormente predisposte?
Ci sono alcune razze che tendono a lacrimare maggiormente, per intenderci si fa riferimento a quei cani che hanno gli occhi più “pronunciati”, in questo contesto non possiamo non citare gli Shih Tzu e i Carlini, quest’ultimi, a causa della loro conformazione anatomica, potrebbero lacrimare di più. Non finisce qui perché nelle razze brachicefale si nota spesso un occhio arrossato, sempre in relazione alla conformazione. Infine, troviamo i maltesi e i barboncini, che a causa dell’epifora, possono avere un travaso di lacrime dal sacco congiuntivale.
Le cause della lacrimazione potrebbero essere diverse e sono state succitate, ma vogliamo lasciarvi con un quesito: d’ora in poi, ancora il nostro cuore si spezzerà, vedendoli lacrimare “senza un apparente motivo”?