Si azzererebbero le code e si potrà viaggiare ancor più in sicurezza: cosa potrebbe cambiare con l’identità digitale europea.
Immaginate di non dover sottostare a quelle code interminabili per effettuare i controlli in aeroporto e di viaggiare più in sicurezza. No, questo non è uno scenario futuro lontano anni luce, ma è ciò che potrebbe accadere tra poco!
La Commissione Europea sta lavorando ad una vera rivoluzione tecnologica: i documenti digitali dell’Ue per viaggi e spostamenti. Gli addetti sono già a lavoro, l’obiettivo è quello di proporre agli Stati membri la produzione di identità personali che si possano aggiungere ai già esistenti passaporti e carta di identità. La rivoluzione? Non dovrai portare nessun foglio o documento, perché conserverai tutto dentro il tuo smartphone.
Cosa potrebbe cambiare?
Grazie ad un apposito portale, controllato dalla Commissione e realizzato con l’agenzia dell’Ue che si occupa della gestione operativa dei sistemi IT, sarà possibile presentare i propri documenti prima del tempo previsto, per intenderci prima di essere arrivati in aeroporto, questo contribuirebbe ad eliminare le file.
Gli addetti garantiscono che non saranno previsti ulteriori controlli per quanto riguarda i dati. Una vera rivoluzione: una volta giunti al gate, gli incaricati sapranno tutto e avranno a disposizione tutti i dati, compreso la riproduzione facciale di chi si sta imbarcando. Cosa si dovrà fare? L’unica accortezza è quella di creare la propria identità digitale. Per farlo, bisognerà registrarsi e sarà fondamentale trasmettere le informazioni che attualmente sono contenute nelle carte di identità. In questo momento, però, nel progetto della Commissione non sono incluse le impronte digitali.
Quali tempi di attesa sono previsti?
Bruxelles non ha dubbi, percorrendo questa strada, ossia quella dei documenti di viaggi elettronici si possono abbassare i tempi di attesa, i progetti pilota sono stati in grado di far emergere un dettaglio non di poco conto: si aumenta la velocità dei controlli di frontiera, questo per loro significa passare a 8 secondi per persona, anziché ai 30 secondi stimati sinora. Nel 2023, infatti, all’interno dell’area economica sono stati effettuati circa 600 milioni di attraversamenti.
La commissaria degli affari esteri ha ribadito: “I passaporti digitali consentiranno alle guardie di frontiera di approvare rapidamente i viaggiatori autentici e di concentrarsi meglio sull’arresto dei sospettati di reati e terrorismo”. Tutto qui? No, perché con la nuova proposta non si avrebbero più problemi legati alle diverse lingue, ai formati e alle contraffazioni. Attenzione, però, è importante sottolineare che ogni cittadino dell’Ue non è obbligato a creare la propria identità digitale europea, di fatto sarà libero anche di esibire il documento fisico che il Paese di origine ha rilasciato. Quando potrebbe avvenire tutto questo? La novità potrebbe prendere piede già dal 2030, ma l’ultima parola spetterebbe agli Stati membri. Insieme al Parlamento Europea si deciderà se optare per questa strada.