In Russia, l’autorità di sorveglianza sulle telecomunicazioni, Roskomnadzor, ha deciso di bandire Discord. Si tratta di una piattaforma di social media popolare tra i giovani, per aver violato le leggi del Paese. Questa decisione si inserisce in un quadro più ampio di controllo sempre più rigido sull’uso di Internet da parte del governo russo.
Secondo una nota ufficiale, l’accesso a Discord è stato bloccato perché la piattaforma non ha rispettato le normative russe che mirano a prevenire l’uso della messaggistica per scopi terroristici ed estremisti. Il governo russo, negli ultimi anni, ha adottato una serie di misure contro le piattaforme straniere, ordinando loro di rimuovere contenuti ritenuti illegali e imponendo multe a chi non si conforma alle sue direttive.
Discord, con sede negli Stati Uniti, è una delle piattaforme che ha subito le conseguenze di queste normative. Nel luglio del 2023, un tribunale di Mosca ha multato Discord per un importo di sei milioni di rubli, circa 62.000 dollari. Il motivo è stato quello di non aver rimosso contenuti che erano stati classificati come illegali dalle autorità russe. Tuttavia, Roskomnadzor ha dichiarato che la piattaforma non ha rispettato questa decisione, portando alla definitiva limitazione dell’accesso sul territorio russo.
Non è la prima volta che la Russia impone sanzioni o limita l’accesso a piattaforme internazionali. La stretta sulle libertà online nel Paese si è intensificata, specialmente negli ultimi anni, in risposta a ciò che il governo definisce come necessità di contrastare l’estremismo e la disinformazione. Tuttavia, per molti osservatori, queste misure rappresentano un modo per limitare l’accesso dei cittadini a informazioni non controllate dal governo.
Discord è molto popolare tra i giovani, soprattutto per la sua struttura che permette la creazione di server privati per la comunicazione e la condivisione di contenuti. Tuttavia, non ha una diffusione così ampia in Russia come altre piattaforme di messaggistica, come Telegram. Quest’ultima, infatti, è ampiamente utilizzata dal pubblico russo per una vasta gamma di attività, dal social networking alla comunicazione privata. Anche se, quest’ultima non ha rispettato l’anonimato dei suoi utenti.
La decisione di bloccare Discord rappresenta comunque un ulteriore tassello nel quadro di repressione del governo russo nei confronti delle piattaforme digitali straniere. Il crescente controllo sui media e sulle piattaforme di comunicazione riflette una tendenza che vede la Russia sempre più isolata dal panorama digitale globale. Le autorità russe sembrano infatti voler mantenere un controllo rigido su quali informazioni circolano all’interno del Paese, evitando che piattaforme straniere possano rappresentare una minaccia al controllo governativo.
In questo contesto, la situazione di Discord potrebbe non essere un caso isolato. Parte infatti una strategia più ampia di censura e repressione online, che sta coinvolgendo altre piattaforme e servizi digitali internazionali.
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