Google, la sentenza contro il colosso digitale: motore di ricerca a rischio?

Google, una sentenza storica potrebbe cambiare le carte in tavola: quali potrebbero essere gli scenari possibili?

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Google, cosa potrebbe accadere dopo la sentenza del giudice federale (Lavocetorino.it)

Novità riguardano la ricerca su internet. Google, infatti rischierebbe di andare in fumo per poter dare modo ai concorrenti di avere più accesso. L’azienda, è emerso da una sentenza, avrebbe in qualche modo agito non in modo legale ed è così che sarebbe riuscita a portare avanti il monopolio sulla ricerca online e la pubblicità.

Il giudice distrettuale statunitense Amit Mehta avrebbe scritto che Google controlla circa il 90% del mercato della ricerca online e il 95% sugli smartphone. Cosa si sta facendo adesso? Il dipartimento di Giustizia sta cercando di valutare rimedi comportamentali e strutturali che in qualche modo possano impedire a Google di adoperare prodotti come Chrome, Android e Play che hanno l’obiettivo di avvantaggiare la ricerca Google. Sono anche inclusi gli accessi e le funzionalità, come l’intelligenza artificiale.

La sentenza contro Google

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Google, la sentenza del giudice federale (Lavocetorino.it)

L’azienda pare abbia violato la legge antitrust servendosi di contratti restrittivi con Apple e diversi altri produttori per procedere con l’installazione Google come motore di ricerca favorito sui dispositivi. In merito, è stato detto: “Per porre rimedio pienamente a questi danni non è sufficiente solo porre fine al controllo di Google sulla distribuzione oggi, ma anche garantire che quest’ultimo non possa controllare la distribuzione di domani“.

Questo cosa significa? Il Dipartimento di Giustizia potrebbe, a questo punto, chiedere all’azienda in questione, ossia Google di procedere cedendo alcune parti dell’attività come il browser Chrome e il sistema operativo Android, entrambi, infatti, secondo gli esperti sarebbero stati utili per avere monopolio sulle ricerche online.

Cosa potrebbe accadere?

Adesso, riuscire a smantellare tutto richiederebbe molto tempo, infatti, secondo il Dipartimento di Giustizia ha ricordato che Google ha mantenuto questa condotta per diversi anni, ragion per cui si dovrà essere pazienti. Tra le varie possibilità ci sarebbe proprio lo smantellamento di Google. In ogni caso la scelta comporta anche delle conseguenze e non è assolutamente usuale che si scelga di procedere per questa strada.

Entro la fine del mese prossimo si dovranno avere notizie più certe, Mehta ha, infatti, ordinato al Dipartimento di Giustizia di elaborare la proposta di sentenza finale. In merito, il vicepresidente di Google per gli affari normativi ha definito la scelta del dipartimento, sul suo blog: “radicale”. Inoltre, anche dividere Android da Chrome sarebbe difficile e pericoloso e potrebbe, ammette il vicepresidente, frenare l’innovazione americana. Anche Alphabet si è espresso sul punto affermando di voler presentare ricorso a ciò che è stato stabilito, a tal proposito ha detto che la decisione mette in luce come Google sia il migliore motore di ricerca, ma questo non vuol dire che si è autorizzati a tutti i costi a renderlo disponibile facilmente.

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