Il padre di Giulia Cecchettin fa ricorso al terribile dolore provato per l’uccisione di sua figlia quasi un anno fa. Il suo intervento arriva a margine di un evento importante.
Gino Cecchettin, papà di Giulia Cecchettin che venne barbaramente uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, sin dall’indomani del massacro subito dalla sua sfortunatissima figlia ha cominciato a catalizzare il dolore che lo accompagnerà per sempre allo scopo di fare del bene.
Sono stati tanti gli eventi ai quali il padre di Giulia Cecchettin ha preso parte in questi undici mesi, per sensibilizzare l’opinione pubblica a tutela della figura delle donne. E per sollecitare la gente a proteggere l’immagine femminile contro i violenti che purtroppo sempre ci saranno.
L’omicidio di Giulia Cecchettin è stato uno degli ultimi del 2023, anno che si è chiuso con la spaventosa cifra di 120 femminicidi. Purtroppo tanti altri ce ne sono stati nel 2024. E Gino Cecchettin ha lasciato la sua casa di Vigonovo per presenziare al Festiva Women and the City organizzato da Torino Città per le Donne.
L’evento si è svolto proprio oggi, domenica 13 ottobre, con Gino Cecchettin che ha raggiunto le Fonderie Limone di Moncalieri per presenziare all’ultimo dei quattro giorni di dibattiti svoltisi in questa seconda edizione. Inevitabile che si parlasse anche della perdita di sua figlia Giulia, avvenuta in circostanze così terribili.
Che lavoro fa il papà di Giulia Cecchettin?
La famiglia Cecchettin ha subito due atroci lutti, con anche la scomparsa della moglie di Gino Cecchettin, Monica Camerotto. Quest’ultima, che lavorava come impiegata, è stata consumata da un inesorabile tumore nel corso del 2022. Poi è avvenuto l’incredibile episodio dell’uccisione di Giulia da parte di Filippo Turetta, il cui profilo fatto ha presentato una persona insensibile alla sofferenza arrecata alla sua vittima con i tanti episodi vessatori e di stalking compiuti.
Nessun uomo ed in generale nessuna persona (perché queste cose le fanno anche alcune donne, n.d.r.) dovrebbe comportarsi così. E mostrare indifferenza di fronte al dolore altrui. Questo ha ribadito Gino Cecchettin, di professione ingegnere. Che alla luce della scomparsa di due donne importantissime nella sua vita – la moglie ed una figlia – sa bene cosa significhi rispettare la figura femminile.
Si è parlato pure della realizzazione della Fondazione Giulia Cecchettin e del libro “Cara Giulia” pubblicato da Rizzoli. Le reazioni successive al delitto che vide Giulia Cecchettin massacrata da più di venti fendenti di coltello fu di spavento, rabbia, indignazione. Non mancarono anche delle polemiche sterili, come quella innescata da Vittorio Feltri riguardo ad una presunta sovraesposizione mediatica della famiglia.
Quel che è successo non dovrebbe mai più capitare, ed invece con una cadenza a dir poco spaventosa notiziari televisivi e stampa cartacea e del web danno degli aggiornamenti su omicidi perpetrati in famiglia o nell’ambito sentimentale. Assassini e vittime sono di tutte le età, e sembra che non si riesca a fare prevenzione in situazioni del genere, per impedire che vicende negative trovino il peggiore possibile degli epiloghi. A fine settembre è iniziato il processo a Filippo Turetta per quanto compiuto a novembre 2023.