Sammy Basso, il Vescovo di Vicenza: “Molti vogliono il processo di beatificazione”

Potrebbe essere avviato il processo di beatificazione per Sammy Basso, morto sabato scorso: a rivelarlo il Vescovo di Vicenza.

Sammy Basso
Sammy Basso, in molti chiedono la beatificazione (Foto da Instagram –
sammybasso) – Lavocetorino.it

Erano migliaia le persone che qualche giorno fa hanno voluto presenziare ai funerali di Sammy Basso, il 28enne affetto da progeria, che a causa di un malore, è morto lo scorso sabato. Tanti i giovani, ma non solo, presenti anche tutte quelle persone che nel corso della loro vita avevano avuto modo di entrare in contatto con il biologo.

Per tutta la sua vita era andato alla ricerca di una cura e lo aveva fatto, appunto, indirizzandosi verso gli studi scientifici a Padova. Non solo per lui, ma anche per chi si ritrova nella sua stessa situazione, sono 150 le persone nel mondo che soffrono di questa malattia rara che causa invecchiamento precoce. Il desiderio di molti, adesso è quello di poter avviare il processo di beatificazione per Sammy.

Si avvierà il processo di beatificazione per Sammy Basso?

Sammy Basso
Sammy Basso (Foto da Instagram –
sammybasso) – Lavocetorino.it

Avviare il processo di beatificazione per Sammy Basso, questa sarebbe l’idea di molte persone. A renderlo noto è stato proprio il Vescovo di Vicenza Giuliano Brugnotto, il quale ha anche ammesso che le tempistiche potrebbero essere lunghe e per avviare bisognerà attendere almeno cinque anni. Il prelato si è espresso sul punto perché l’idea accomuna moltissime persone. Inoltre, lo stesso ha dichiarato che in questi giorni qualcosa di ancora più profondo è emerso su Sammy, il suo profilo spirituale ed una profondità interiore incredibile. Per questa ragione, ha ammesso: “Non escludo la possibilità di aprire per lui, tra 5 anni, come prevede l’attuale procedura canonica, la causa di beatificazione”.

La sua lettera: “Siate allegri, cercate di non soffermarvi nel dolore”

Sammy Basso è morto lo scorso sabato 5 ottobre, quando il biologo 28enne si trovava al ristorante con la famiglia ed alcuni amici, a Villa Razzolini Loredan ad Asolo. I soccorsi si sono precipitati sul posto, ma non hanno potuto fare nulla: nonostante i tentativi di rianimarlo, il ragazzo non ce l’ha fatta. Nel 2005, lo stesso aveva fondato l’Associazione Italiana Progeria (A.I.Pro.Sa.B.) è stato lo staff dell’associazione a rendere nota la notizia della sua morte.

Durante i funerali, tenutisi qualche giorno fa, è stata letta una sua lettera, scritta nel 2017. Scrive di aver vissuto la sua vita felicemente, senza eccezioni e aggiunge di averla vissuta da semplice uomo e, dunque, con momenti di gioia, ma anche difficili. “Brindate alla mia e alla vostra salute, e siate allegri”. Inoltre, ha esortato quanti lo conoscevano a ricordarlo pregando o bevendo un bicchiere di vino e, magari, facendo festa. “So che soffrirete –scriveva- cercate di non soffermarvi troppo nel dolore”. Una vita, la sua all’insegna del coraggio. Appassionato e combattente era riuscito a portare in prima linea la sua malattia, creando una rete sempre più fitta di divulgatori che parlassero di progeria.

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