Ciro Palmieri, uno dei due figli che l’ha ucciso è già agli arresti domiciliari. La rabbia del fratello: “Tu morto, gli altri fanno la bella vita”.
È una rabbia che non riesce proprio a contenersi, quella di Luca Palmieri, dinanzi alla decisione presa dalla Corte d’Assise di Salerno. Quella, cioè, di concedere gli arresti domiciliari a uno dei due figli del fratello Ciro Palmieri, assassinato dagli stessi e dalla moglie nel luglio 2022.
“Un fratello barbaramente squarciato vivo e fatto a pezzi, mentre i criminali vengono tutelati e trattati come vittime“. Queste le parole che il fratello di Ciro ha consegnato ai social, furioso per via di quanto stabilito dal giudice.
I figli della vittima, uno maggiorenne da poco e l’altro ancora minorenne all’epoca dei fatti, vennero condannati al carcere con accuse varie: omicidio, occultamento e vilipendio di cadavere. Il più grande dei due, dopo averne scontati appena due, ha però ottenuto di poter concludere la pena agli arresti domiciliari.
Uccide il padre e lo fa a pezzi insieme al fratello e alla madre: ora è agli arresti domiciliari
Un caso di omicidio dai contorni nebbiosi, quello che ebbe come protagonista Ciro Palmieri. Sul movente che spinse la moglie Monica Milite e i due figli ad uccidere il marito e papà, infatti, non è mai stata fatta chiarezza come in casi di cronaca avvenuti di recente (vedi l’assassinio di Manuel Mastropasqua).
Palmieri, nel luglio di due anni fa, venne ucciso e fatto a pezzi da moglie e figli al culmine di una lite domestica. Episodi che, secondo la testimonianza della donna, si verificavano di frequente, con tanto di violenze e soprusi commessi dal panettiere, che sarebbe arrivato persino a segregarla in casa con i figli.
Una versione, questa, che i fratelli di Ciro non hanno mai accettato. “Incapace di alzare le mani sulla sua famiglia“: è così che lo ha sempre descritto Luca Palmieri.
Per la morte del panettiere sono andati incontro a processo ordinario la moglie e il figlio maggiore, già maggiorenne all’epoca dei fatti, mentre il minore venne condannato a 13 anni e 4 mesi in un carcere minorile.
A Massimiliano, il figlio più grande, venne invece inflitta una condanna a 16 anni. È di qualche ora fa, però, la notizia di un mutamento degli scenari: il giovane, dopo averne scontati appena due, potrà infatti beneficiare degli arresti domiciliari per completare gli studi universitari. Una decisione che ha scatenato la pronta reazione del fratello della vittima.
Luca Palmieri indignato: “Mio fratello ucciso, i criminali tutelati e trattati come vittime”
Una decisione, quella della Corte D’Assise di Salerno, che ha scatenato la furia di Luca Palmieri, fratello del panettiere ucciso nel luglio 2022. Attraverso un post pubblicato sui social, l’uomo ha consegnato al web la rabbia per via del trasferimento del nipote agli arresti domiciliari.
“Provare dolore, rabbia e sofferenza per un fratello barbaramente squarciato – scrive l’uomo -, mentre i criminali vengono trattati come vittime. Ciruzzo, non è giusto che tu stia lì e che chi ti ha ucciso faccia la bella vita a casa“.
Proteste, le sue, alle quali ha annunciato di voler dar seguito. Palmieri ha infatti aggiunto di volersi recare al tribunale di Salerno, il 18 ottobre prossimo, per protestare contro la scarcerazione del nipote Massimiliano.