Con un post sulla propria pagina Facebook, l’Inps ha fornito dei chiarimenti in relazione alle date di pagamento dell’Assegno Unico e alle maggiorazioni.
Le mensilità dell’Assegno Unico Universale di ottobre verranno erogate a breve alle milioni di famiglie che hanno presentato domanda per ricevere il contributo destinato ai nuclei familiari con figli a carico sino ai 21 anni di età e senza limiti di età per i figli disabili.
Come spesso accade, oggi l’Inps, attraverso la propria pagina Facebook, ha fornito ulteriori chiarimenti per quanto riguarda le date di pagamento degli importi, ma anche sulle maggiorazioni previste per alcune famiglie che rispettano dei determinati requisiti o su eventuali aumenti del contributo.
Nelle scorse ore, l’Inps ha pubblicato un post sulla propria pagina Facebook in relazione all’Assegno Unico Universale. L’Istituto di previdenza sociale ha fornito le indicazioni sulle date di pagamento delle mensilità sino alla fine dell’anno.
Nello specifico, i pagamenti verranno effettuati nelle seguenti date: 16, 17, 18 ottobre 2024; 18, 19, 20 novembre 2024 e 17, 18, 19 dicembre 2024. Queste saranno valide solo per chi ha già ricevuto l’Assegno Unico almeno una volta e non ha comunicato variazioni nel mese precedente. Per chi, difatti, ha trasmesso la richiesta per la prima volta o per chi ha avvisato l’Inps di modifiche delle condizioni familiari, il pagamento slitterà alla fine del mese successivo.
Inoltre, sempre attraverso il post, rispondendo alla domanda di un utente, l’istituto ha specificato che non sono previsti aumenti degli importi che rimarranno quelli dei mesi scorsi (da un minimo di 57 euro ad un massimo di 199,40 euro, in base all’Isee presentato).
Rimangono, però, in vigore le maggiorazioni che sono state introdotte durante gli scorsi mesi e destinate alle famiglie che rispettano determinati requisiti. In particolare sono previste maggiorazioni dell’Assegno Unico nei seguenti casi: del 50% per i figli di età inferiore a un anno o se si hanno almeno quattro figli a carico o per le famiglie con Isee inferiore a 40mila euro con tre figli a carico, per ogni figlio di età compresa tra 1 e 3 anni; di 22,80 euro per ogni figlio per le madri che non hanno compiuto il 21esimo anno di età; per i figli disabili in base sino ai 20 anni in base alla gravità della disabilità ed, infine, sino a 32,40 euro per i genitori entrambi percettori di reddito. Ad eccezione degli ultimi due casi, non sarà necessario presentare domanda per il ricalcolo degli importi, ma è essenziale avere un Isee aggiornato, procedura che può essere effettuata rivolgendosi ad un patronato o sul portale dedicato sul sito Inps.
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