La serie Tv “Mike” dedicata a Mike Bongiorno, è ambientata in gran parte a Torino, ecco quali saranno i punti della città che potremo vedere.
Mike Bongiorno ha scritto certamente la storia della Tv, su questo ci sono pochi dubbi, a lungo si è parlato di lui, Raimondo Vianello e Corrado come tre dei presentatori più amati sia da chi era più adulto sia da chi era più piccolo (e rimpianti ancora oggi da qualcuno per la loro signorilità). Non poteva quindi che essere naturale pensare di realizzare una fiction incentrata sul “Re del quiz”, idea che è venuta alla Rai, a cui lui ha legato gran parte della sua carriera, pur avendola conclusa a Mediaset.
L’appuntamento è fissato per lunedì 21 e martedì 22 ottobre su Raiuno, non sembra essere un caso però che la messa in onda sia prevista proprio quest’anno. Nel 2024, infatti, il presentatore avrebbe compiuto 100 anni, non solo è sempre in quest’anno che sta per concludersi che sono stati celebrati i 100 anni della Radio e i 70 anni della televisione.
Tanta Torino nella fiction Rai dedicata a Mike Bongiorno
La fiction “Mike” dedicata a Mike Bongiorno permetterà di ripercorrere i momenti più importanti della carriera del conduttore, diventato noto per la celebre frase “Allegria”, ma anche di conoscere meglio il suo lato privato. Nonostante il successo, lui ha infatti preferito evitare i clamori di ogni tipo, anche per tutelare i suoi affetti.
Le due puntate saranno l’occasione per vedere da vicino anche alcuni lati di Torino, città a cui lui era estremamente legato e dove ha vissuto (altre scene sono state girate in Bulgaria). L’artista era infatti nato a New York nel 1924, si è poi trasferito in Italia dopo la separazione dei genitori, scegliendo di vivere per diverso tempo nella città della Mole. Qui ha abitato con la mamma nella casa degli zii, è proprio qui che ha frequentato le scuole elementari, il ginnasio e i licei classici Alfieri, che all’epoca faceva parte del D’Azeglio e Rosmini. Ben presto ha iniziato a maturare una grande passione per lo sport e in modo particolare per la Juventus, squadra di cui era un grande tifoso e di cui parlava spesso anche in Tv.
In un primo momento ha lavorato come giornalista, anche se gli avvenimenti del periodo gli hanno impedito, almeno per un po’ di dedicarsi al lavoro. In seguito all’intervento delle truppe tedesche in appoggio a Mussolini, Mike Bongiorno deve interrompere gli studi e cercare rifugio nelle Alpi, per poi allearsi ai partigiani. La conoscenza dell’inglese si era rivelata determinante e gli ha permesso di entrare in una “staffetta” per conto della Resistenza. Le difficoltà non sono finite qui, da ragazzo era finito al muro nei campi di concentramento per essere fucilato, è riuscito però a salvarsi grazie al ritrovamento del suo passaporto statunitense da parte dei tedeschi. La libertà era però ancora lontana, la sua detenzione è poi proseguita a San Vittore, è riuscito a evitare il peggio solo a inizio 1945 grazie a uno scambio tra prigionieri.
Conclusa la guerra, lui sembrava propenso a dedicarsi al giornalismo in America, per poi decidere di trasferirsi definitivamente in Italia, Paese di origine dei suoi nonni, dove ha poi iniziato a lavorare in Tv. Nella fiction si avrà modo di vedere alcuni tra i luoghi torinesi più importanti, tra cui l’Auditorium di Via Rossini, gli studi Rai di Via Verdi e Lumiq di corso Lombardia.
A interpretare Mike è Claudio Gioè, mentre Valentina Romani è la moglie Daniela Zuccoli. A vestire i panni del presentatore da giovane è invece Elia Nuzzolo, che abbiamo visto nei panni di Max Pezzali nella serie dedicata gli 883 “Hanno ucciso l’Uomo Ragno”.