Se l’azienda per cui lavoro fallisce, che fine fa il mio TFR? Lo perderò?

Trattamento di fine rapporto (TFR) che cosa succede in caso di fallimento dell’azienda dove si svolge il lavoro.

Durante l’attività lavorativa il datore di lavoro accantona una parte della retribuzione del dipendente in una specie di salvadanaio che si accumula durante il rapporto di lavoro. Si tratta di una vera e propria retribuzione differita che il dipendente incasserà al termine del suo contratto.

TFR salvato dal Fondo garanzia INPS
Fallimento aziendale, si perde il TFR? – lavocetorino.it

È pensata infatti per garantire al lavoratore un contributo economico al termine dell’impiego. Per avere un’idea dell’importo del TFR si può dire che per ogni di servizio al dipendente spetta una quota pari allo stipendio medio lordo suddiviso per 13,5. La quota viene poi incrementata con la rivalutazione annuale sulla base dei dati ISTAT dell’inflazione. Quindi tutte le volte che il rapporto di lavoro cessa, al dipendente spetta il relativo TFR.

TFR è previsto in caso di fallimento dell’azienda?

Essendo una quota di retribuzione il Trattamento di fine rapporto spetta tutte le volte che termina il contratto di lavoro. La casistica è abbastanza vasta: dalle dimissioni per giusta causa al licenziamento per ragioni economiche, dalla risoluzione consensuale del rapporto di lavoro alle dimissioni volontarie.

TFR e datore di lavoro insolvente, intervento INPS
Come slavare il TFR, con il Fondo di garanzia – lavocetorino.it

Ma che cosa succede in caso di fallimento dell’azienda? Si può immaginare che il datore di lavoro non abbia la liquidità sufficiente per versare il Trattamento di fine rapporto ai dipendenti. Quindi il TFR è perso in un caso del genere? La risposta è no. A intervenire è l’INPS con il Fondo di garanzia del TFR e dei crediti del lavoro. Le circostanze che possono causare la perdita del TFR sono altre. Per esempio per danni provocati dal dipendente, il datore di lavoro può agire in tribunale richiedendo il risarcimento attraverso il TFR.

Dal Fondo di garanzia INPS sono esclusi i lavoratori autonomi, i parasubordinati, i lavoratori dello Stato, degli enti pubblici on economici, delle Regioni, dei Comuni, delle Province. Il Fondo di garanzia agisce con modalità diverse a seconda che l’azienda sia coinvolta in procedure concorsuali o meno. Per accedere al Fondo il rapporto di lavoro deve essere cessato naturalmente e tutta la procedura di fallimento avviata in tribunale.

La domanda si presenta all’INPS per via telematica e nella domanda si allega tutta la documentazione richiesta, compresa quella rilasciata dal tribunale riguardo alla situazione fallimentare dell’azienda e il riconoscimento del credito del lavoratore. Si tratta quindi di una materia particolarmente complessa che necessita molto attenzione conoscenza della procedura per avere successo.

Basta pensare che i termini per la presentazione della domanda cambiano a seconda dell’iter di riconoscimento del credito del dipendente. Quindi è sempre consigliabile affidarsi a una consulenza professionale o a un patronato per seguire tutta la complessa pratica.

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