Mai sentito parlare del metodo del tappo? Ci permetterà di risparmiare dei bei soldini quando andiamo a fare la spesa al supermercato.
Tempi di vacche magre per la famiglie italiane, costrette a fare salti mortali per far quadrare il bilancio. Carovita, aumenti generalizzati dei prezzi, la preoccupazione per il lavoro e per un contesto internazionale che non promette nulla di buono. Basta fare la spesa al supermercato per capire quanto l’esigenza di risparmiare non sia per nulla campata in aria.
Gli italiani, si sa, sono un popolo di santi, navigatori e… risparmiatori. Quando si tratta di escogitare qualche stratagemma per evitare di alleggerire troppo le tasche la fantasia italica non manca di creatività. Tanto più che i supermercati, come è ovvio che sia, fanno il loro interesse che, neanche a dirlo, è semplicemente quello di farci acquistare più prodotti possibili.
Nei punti vendita tutto – dalla disposizione degli scaffali e dei prodotti fino alla forma e alla dimensione dei carrelli – è pensato a questo scopo. Come fare per non buttare soldi in prodotti di cui tutto sommato potremmo fare tranquillamente a meno? Usiamo il metodo del tappo e gli scontrini risulteranno decisamente più bassi.
Quando entriamo in un supermercato con l’intenzione di risparmiare sarà meglio sapere che tutto, a cominciare dalla collocazione degli scaffali, è stato progettato non in maniera improvvisata, ma secondo il dettato di una ben studiata strategia di vendita. Avrete notato ad esempio la presenza di una musica di sottofondo.
Pensate che i brani musicali diffusi dagli altoparlanti del negozio siano lì per farci un piacere? Per nulla: gli esperti di neuromarketing si sono accorti che la musica di sottofondo spinge il consumatore ad acquistare più prodotti. A seconda dell’obiettivo del venditore il ritmo di una canzone ha poi una funzione diversa.
Per fare un esempio: in negozi con prodotti di un certo livello – dunque più costosi – il consumatore va spinto a fare un acquisto pensato. Pertanto gli sarà propinata una musica dai toni soft e rilassanti. Ritmo invece più incalzante e volume più alto per la musica nei punti vendita dai prezzi “cheap”, dove è meglio che il consumatore faccia molti acquisti senza pensarci troppo.
Chi ha qualche reminiscenza scolastica ricorderà subito l’episodio di Ulisse, che per resistere all’ammaliante voce delle delle sirene si fece legare all’albero maestro della nave. L’astuto Odisseo però tappò con della cera le orecchie dei marinai, in modo da evitare la rovina del vascello. L’analogia certo non è perfetta. Le sirene incantatrici del mito catturavano con la voce gli uomini che incautamente, sedotti dal piacere dell’ascolto, fermavano la loro navigazione finendo così per scivolare in un torpore mortifero.
Le “sirene” dei supermercati, più banalmente, fanno scivolare fuori i soldi dalle nostre tasche. La soluzione per risparmiare però può essere comune a quella di Ulisse. Alcuni studi scientifici hanno mostrato che una buona soluzione per risparmiare sulla spesa del supermercato è quella di non farsi ammaliare dalla musica di sottofondo. Se proprio non riusciamo a resistere, il consiglio è quello di fare come i compagni di Odisseo: portiamo dei tappi per le orecchie.
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