Sapevate che a pochi muniti di macchina da Torino esiste uno dei patrimoni dell’UNESCO più caratteristici della regione Piemonte?
La nostra bella Italia è piena di siti dal forte impatto culturale. Ogni regione ha le sue zone di vanto e il Piemonte non è da meno, sono diversi infatti i siti UNESCO (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization). Il valore culturale per il luogo porta turismo e prestigio alla regione. In Italia sono ben 60 ad oggi i siti riconosciuti patrimonio dell’UNESCO e in Piemonte sono ben 5.
Dal 1997 infatti, anche questa regione palesa nella lista con le Residenze Sabaude. Continua la sua presenza nel 2003 con i Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, poi silenzio per qualche anno e si torna nel 2011 con i Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino. È nel 2014 che vengono poi aggiunti i luoghi di cui vi vogliamo parlare oggi: i Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato.
Vigneti autoctoni piemontesi Patrimonio dell’UNESCO
Ma prima di passare a loro finiamo la lista, dato che all’appello manca solo un sito piemontese; aggiunto nel 2018 con la sua ufficiale messa per iscritto, troviamo la presenza anche di Ivrea, città industriale del XX secolo. Il territorio che si può ammirare sui territori di Langhe-Roero e di Monferrato è uno dei più belli, pittoreschi e caratteristici della regione. Anzi, secondo l’UNESCO, uno dei più belli al mondo.
Già prima della sua nomina a patrimonio dell’umanità era uno dei siti vitivinicoli più visitate d’Europa. Un vasto panorama di colline di vigneti che si perdono nell’occhio. E tutto questo si trova a meno di un’ora di macchina da Torino. Lo scorso 22 giugno 2024 sono stati celebrati i 10 anni dall’aggiunta dell’UNESCO della zona vitivinicola. Una vittoria molto importante per tutta la regione, fiera del suo patrimonio ed in occasione della ricorrenza è stato condotto uno studio sull’impatto della nomina sul turismo del territorio.
In molti si dicono preoccupati per il modo in cui negli anni la regione possa decidere di trattare il così detto “overtourism”, preoccupazione lecita ma che per il momento non sembrerebbe ancora creare grandi problemi. Però è una problematica che negli anni andrà indagata. Essendo una zona che si nutre di turismo, difficilmente potrà essere allontanato, ma sicuramente si dovrà trovare un modo per regolarlo. Deve rimanere fedele alla sua essenza, e il troppo turismo rischia di portare danni effettivi al luogo e alle sue tradizioni.