Castagne e dieta: un binomio possibile oppure dobbiamo rinunciare alle castagne? È importante non superare un certo limite, dice un’esperta.
L’autunno ha i suoi simboli come il manto di foglie ingiallite e cadute ai piedi degli alberi. I primi freddi stagionali hanno anche i loro cibi iconici. Il pensiero corre subito alla castagna, un frutto versatile e gustoso da utilizzare per preparare una grande varietà di piatti, sia dolci che salati.
Molti però quando si tratta di mettersi a dieta per perdere peso preferiscono rinunciare alle castagne. È convinzione comune che le castagne facciano ingrassare e dunque non siano precisamente l’ideale per chi vuole tornare in forma. Ma è davvero così? Una nutrizionista spiega come stanno le cose.
Il prestigioso sito La Cucina Italiana, punto di riferimento per tutti gli amanti del food, ha chiesto lumi alla nutrizionista Valentina Galiazzo, specializzata in biochimica clinica. Qual è la verità sul rapporto tra dieta e castagne? Per l’esperta è importante non superare certi limiti nel consumo delle castagne.
Le castagne, spiega la nutrizionista a La Cucina Italiana, possono coesistere con la dieta. Ci basterà abbinarle con gli alimenti giusti e nella giusta quantità, seguendo qualche piccolo accorgimento per conciliare le castagne con la linea e la salute. Quante castagne si possono mangiare allora quando siamo a dieta?
L’esperta consiglia di mangiarne con moderazione: chi è a dieta non dovrebbe consumare più di sei o sette castagne al giorno. È importante anche evitare di abbinarle nello stesso pasto con alimenti ricchi di amidi come pasta, pane, patate e zuccheri facilmente assorbibili (inclusa la frutta fresca).
Esagerando con le castagne rischiamo infatti di «aumentare il carico glicemico del pasto e stimolare una maggiore produzione di insulina, un ormone che favorisce il sovrappeso», afferma l’esperta nutrizionista. La castagna è un frutto energetico: 100 grammi di castagne crude contengono all’incirca 100 calorie.
A sorpresa però l‘apporto calorico delle castagne aumenta quando sono consumate da cotte. Dopo la bollitura diventano anche più caloriche e da arrostite le calorie possono perfino raddoppiare. Diventa dunque fondamentale riuscire a bilanciare l’impatto delle castagne sulla glicemia.
Per esempio, consiglia l’esperta, potremo abbinare le castagne a fonti proteiche come latte o yogurt al mattino e a merenda. A pranzo le castagne andranno benissimo se consumate insieme a carne e derivati, a pesce o legumi, mentre a cena andranno accompagnate soltanto a una piccola porzione di grassi benefici come quelli forniti dalla frutta secca (mandorle, noci e via dicendo) o a dell’olio extravergine d’oliva.
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