Possiedi un buono fruttifero postale da prima del 2009? Attenzione a questo dettaglio, potresti avere una sorpresa al momento del ritiro.
I buoni fruttiferi postali sono sempre una garanzia per quanti cercando uno strumento di risparmio sicuro, non stupisce quindi che numerose famiglie in Italia abbiano scelto proprio questo sistema per investire i propri risparmi.
Si tratta infatti di uno strumento di risparmio sicuro e affidabile che, molto spesso, viene acquistato dai genitori e dai nonni come strumento di investimento di cui far godere, un giorno, le generazioni successive.
Essendo emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti sono garantiti dallo Stato e distribuiti tramite Poste Italiane, un trio che garantisce la sicurezza del proprio investimento che, come ulteriore bonus, non ha nessun costo di sottoscrizione o gestione.
Buoni fruttiferi di vecchia data, attenzione all’imposta di bolla: cosa succede per quelli emessi prima del 2009
I buoni fruttiferi postali presentano diversi vantaggi, dalla sicurezza alla flessibilità, possono infatti essere rimborsati anticipatamente senza troppe penalità. Tuttavia, non trattandosi appunto di un investimento rischioso, non ci si può aspettare una crescita esponenziale e per ottenere il massimo rendimento è necessario rispettare le scadenze stabilite.
Come abbiamo visto, questa tipologia di investimento viene spesso tramandata, ci si può quindi trovare in possesso di un buono fruttifero postale emesso prima del 2009. Non si tratta di una data scelta a casa, a partire dal 1 gennaio 2009 sono state applicate nuove norme per quanto riguarda l’imposta di bollo dei BFP.
Il cambiamento non è retroattivo, dunque per quanto riguarda i BFT emessi entro il 2009 si applicano le precedenti condizioni. I BFP prima del 2009 veniva emessi in forma cartacea e l’applicazione dell’imposta di bollo seguiva delle regole molto specifiche. Innanzitutto l’imposta di bollo viene calcolata direttamente sul valore nominale del singolo BFT, non c’è quindi possibilità di cumulazione con altri titoli simili o prodotti finanziari intestati alla stessa persona proprietaria del buono.
Esiste poi un importo fisso minimo, stabilito alla cifra di €2 per singolo buono, questo si applica indipendentemente dal valore del titolo. Inoltre, a differenza dei buoni fruttiferi postali più recenti, non esiste alcuna soglia di esenzione. Attualmente se il valore totale dei buoni si attesta sotto i 5.000 non è infatti dovuta alcuna imposta di bollo. Al contrario, per quanto riguarda i buoni fruttiferi postali emessi prima del 2009 non esiste alcuna soglia minima, dunque anche per i valori di rimborso che si attestano sotto i 5.000 è necessario versare l’imposta.