Per scoprire come mai San Giovanni Battista è il patrono di Torino bisogna tornare indietro di molti anni: la storia è a dir poco affascinante.
La Festa di San Giovanni è una delle festività maggiormente sentite a Torino, ogni anno infatti il 24 giugno la città si veste a festa per celebrare il santo. In verità i festeggiamenti iniziano la notte prima con il suggestivo Falò di San Giovanni.
Ogni anno, infatti, alla vigilia della natività del patrono di Torino i cittadini si radunano in Piazza Castello curiosi di vedere da quale parte cadrà il toro posizionato sulla cima del falò. Credenza vuole, infatti, che nel caso in cui cada in direzione Porta Nuova è un buon segno, e seguiranno ben dodici mesi fortuna. Nel caso contrario, l’anno che segue sarà nefasto per la città.
La nascita di San Giovanni detto il Battista si fa risalire verso la fine del I secolo a.C. La figura di San Giovanni è estremamente importante nei Vangeli e viene venerato da tutte le Chiese cristiano. La sua santità è inoltre riconosciuta da tutte le chiese che ammettono il culto dei santi.
La sua elezione a patrono della città di Torino si fa risalire all’anno 602. Stando ad alcuni documenti dell’epoca, in quel periodo il Re Longobardo Aginulfo fece costruire una chiesa in onore del santo, l’attuale Duomo di Torino. San Giovanni al tempo era già patrono di tutto il Regno Longobardo.
In quegli stessi anni arrivò a Torino un piccolo frammento di alcune reliquie del santo, arrivate in città da Maurienna urbs (oggi San Giovanni di Moriana). La festa in onore del santo si arricchì particolarmente durante l’Alto Medioevo.
In questo periodo la popolazione di Torino e delle zone limitrofe si riuniva per festeggiare il santo con balli, banchetti, canti e riti religiosi. La celebrazione era più ricca che mai e si componeva di vari riturali:
La notte del 23 giugno era compito del figlio minore del principe regnante dare fuoco alla pira di legna. La festività cristiana è sempre stata legata anche ai riti pagani, in un miscuglio di tradizioni che da vita a una nottata a dir poco folkloristica. L’evento è così sentito in città che i preparativi iniziano con un anno di anticipo, tanto che sono già emersi i primi dettagli della celebrazione del 2025.
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