Cosa succede se un erede si rifiuta di firmare di documenti della successione? Le soluzioni possibili previste dalla legge sono essenzialmente due.
Quando l’eredità riguarda più persone capita molto spesso che il processo di successione testamentaria non fili liscio come l’olio. Tra gli eredi possono sorgere discrepanze che sfociano poi in diatribe in tribunale, ma può anche porsi l’ipotesi per cui uno degli eredi si rifiuti di firmare l’atto di successione. Che succede in questi casi, si blocca tutto l’iter anche per gli altri eredi?
Tra i procedimenti previsti dalla legge ed indispensabili per l’ottenimento e il godimento dell’eredità c’è la presentazione della dichiarazione di successione che deve essere presentata entro 1 anno alla morte del de cuius.
È chiaro che tale documento va sottoscritto da tutti gli eredi legittimi e nominati dal testamento, se c’è, o dalla divisione prevista per legge. Qualora uno degli eredi si rifiuta di firmare e quindi di avviare la successione, diventa prioritario risolvere questo problema per un motivo fondamentale: la non presentazione della dichiarazione di successione determina sanzioni amministrative.
Ma come si risolve la questione? Ci si deve rifare ai provvedimenti previsti dalla legge in situazioni del genere. Nel caso specifico sono previste due soluzioni legali.
Successione testamentaria, soluzioni possibili quando un erede non vuole firmare
Quale che sia il motivo per cui l’erede si rifiuta di firmare la successione, è bene sapere che questo rifiuto può avere profondi effetti sulla divisione dell’eredità. In effetti quello che succede è che si rallenta il processo di divisione dei beni, per questo motivo sono previste delle soluzioni alternative.
Solitamente il rifiuto della firma avviene quando uno degli eredi è scontento della divisione testamentaria, per questo motivo una delle soluzioni più adottate è la divisione giudiziale dell’eredità. Prima di di arrivare però a tribunali e giudici, c’è il passaggio fondamentale della mediazione obbligatoria; si tratta di un procedimento attraverso il quale si cerca di raggiungere un accordo tra gli eredi.
Ci si rivolge, quindi, alla figura del mediatore che deve essere superpartes, che si occupa di ascoltare le diverse parti coinvolte e propone alla fine un accordo che sia vantaggioso per tutti. L’obbiettivo è quello di ridurre i tempi e i costi di gestione della diatriba.
Quando però gli eredi non riescono a raggiungere l’accordo, si arriva alla fase della divisione giudiziale. Quindi, gli eredi si rivolgono al tribunale e sarà questo a decidere la divisione equa dei beni tra gli eredi. C’è infine, un’ultima soluzione a cui però si arriva difficilmente e che è rappresentata dalla rinuncia formale all’eredità da parte del soggetto erede che non vuole firmare la successione. La rinuncia, in ogni caso, va ufficialmente registrata o attraverso notaio o in tribunale.