Un piccolo borgo alpino come ce ne sono tanti in provincia di Torino, ma che nasconde al suo interno dei segreti che non ci aspetteremmo mai.
Oggi vi vogliamo parlare di Vrù, un piccolo Borgo in provincia di Torino. L’Italia si sa è piena di questi piccoli borghi che ormai sono stati dimenticati anche da chi lì c’è nato. Sono tantissimi in tutta la penisola, in molti sono stati abbassati a dismisura i prezzi degli immobili per invogliare i giovani e ripopolare i territori che stanno cadendo nel dimenticatoio.
Vrù è uno di questi, una piccola frazione a poco più di un’ora da Torino, ma solo perché a 1000 metri di altezza e circondata dalla natura, altrimenti i tempi per arrivarci sarebbero più brevi. Per raggiungerla si devono percorrere, molto lentamente, quelle belle stradine da film immerse nel bosco, ma non sarà tempo sprecato, questo ve lo possiamo assicurare.
Vrù, un borgo alpino da scoprire in famiglia
Gli ultimi 3 chilometri in particolare, quelli in cui la strada si farà più complessa, li sentirete leggeri e silenziosi. Nella vita di tutti i giorni non abbiamo più tempo di perderci per qualche minuto nella natura, ma fare piccole gite come questa ci riporta un po’ con i piedi per terra. Alle origini di quella che è alla fine la nostra storia, la storia di tutti.
Questo piccolo borgo è oggi vissuto solo da 9 singole anime, persone che esistono con i ritmi di una volta, nutrendosi di quello che da loro la terra e impiegando le loro giornate nei mestieri che in questi luoghi vanno avanti da generazioni. ma il bello è che negli ultimi anni Vrù, al di fuori dei suoi abitanti, ha trovato una nuova vita. Tutto questo grazie ad un artista che nacque e visse lì durante il Novecento, Francesco Berta, dono anche come “Cichin”. Un uomo innamorato della sua terra, non solo di Vrù.
Statue ispirate a celebri monumenti italiani, come ad esempio la mole antonelliana, sono sparse in tutto il paese e sono visitabili. Sicuramente una passeggiata in questo piccolo borgo sarà un’esperienza formativa per tutta la famiglia. Per i genitori perché avranno modo di passare qualche ora di qualità con i propri figli a respirare un po’ di aria fresca lontani dalle città. Pe i piccoli invece sarà un’ottima occasione per tartassare i genitori di domande sulla storia dei monumenti in miniatura che vedono in giro per il borgo.
