Anche se non tutti lo sanno ci sono alcuni beni che non possono rientrare nella successione. Andiamo a vedere nel dettaglio di che cosa si tratta e perché questo succede.
In materia di eredità, come è normale e comprensibile che sia, c’è sempre grande incertezza. Si tratta, infatti, di un tema che si spera di rimandare sempre il più in là possibile nel tempo. Sia da parte di chi deve lasciare dei beni in eredità, sia da parte di chi deve riceverli, dal momento che in quest’ultimo caso ci sarebbe comunque da fare i conti con il dolore per la perdita di una persona cara. Non è, dunque, un discorso che si affronta propriamente con piacere, come si suol dire.
Proprio in ragione di questo, può capitare di arrivare impreparati al momento in cui ci sarà da spartire i beni di una persona tra le persone a lui più vicine. E non è certo un caso che la legge, da questo punto di vista, ponga dei paletti ben precisi. In tal senso, anche se non tutti lo sanno, ci sono tre beni che in nessun caso possono rientrare in un discorso di testamento o di successione. Andiamo a vedere in maniera dettagliata di che cosa si tratta, augurando a tutti una buona lettura.
Eredità: quali beni non possono mai rientrare nella successione
Come è noto, la legge ha stabilito che esiste la cosiddetta quota di legittima. A seconda del grado di prossimità di parentela, infatti, alcuni profili, come la moglie o i figli, hanno diritto ad una quota specifica del patrimonio che passa in successione. E non si può scendere sotto quella soglia. In tal senso, però, ci sono tre categorie di beni che sono totalmente esclusi da questo discorso. E partiamo in tal senso dai diritti nascenti da rapporti lavorativi o presidenziali come la pensione di invalidità, che non può essere trasmessa agli eredi.
Si tratta, infatti, di un bene che ha una forte connotazione personalistica e, di conseguenza, non si può cedere questo diritto. In secondo luogo troviamo i crediti personali del defunto, come per esempio l’assegno di mantenimento ed anche in questo caso non si può cedere a nessuno dopo la propria morte. Stesso discorso, ovviamente, da fare anche a proposito degli alimenti.
La terza categoria è rappresentata da una tipologia di crediti che devono essere per forza pagati, come una polizza vita. Un esempio è la polizza vita, che va pagata a prescindere dalla qualità degli eredi. E può essere pagata anche a chi non ha accettato l’eredità.