La famiglia Agnelli è tornata al centro delle attenzioni per via della diatriba intorno all’eredità di Marella. Ora, dopo tanti anni, un retroscena clamoroso è venuto a galla.
Per decenni hanno fatto parlare di loro diventando protagonisti delle pagine di cronaca nazionale e non solo. Gli Agnelli hanno lasciato il segno nel mondo dell’imprenditoria italiana, in particolare per quanto riguarda le imprese di Gianni, che ha portato l’impero FIAT ai vertici del settore automobilistico. Oggi la famiglia è al centro di una battaglia legale che ruota attorno all’eredità di Marella, moglie dell’Avvocato.
Era il 2003 quando Gianni Agnelli ha perso la vita. L’imprenditore si è fatto strada vivendo una carriera costellata dai successi, che gli ha permesso di portare in alto il nome della sua famiglia. Insieme alle moglie Marella, deceduta nel 2019, si è affermato come un’icona di stile entrando a far parte dell’immaginario collettivo come un vero e proprio emblema di raffinatezza.
Attualmente sono in corso delle indagini riguardanti proprio l’eredità della designer. L’obiettivo è verificare la presenza di presunte irregolarità fiscali concernenti, in particolare, la residenza di Marella (formalmente in Svizzera ma, a detta della figlia, in Italia) e la possibilità che una parte del patrimonio famigliare sia stata spostata all’estero.
Eredità Agnelli, emerge l’inaspettato retroscena: c’è un “tesoro” nascosto
Il dibattito intorno all’eredità e, più in generale, alle ingenti ricchezze degli Agnelli ha sempre attirato dubbi e curiosità. L’argomento è stato affrontato – tra gli altri – dal giornalista Gigi Moncalvo, di recente intervistato da Torino Cronaca. Come sottolineato dallo scrittore, il patrimonio della famiglia in passato è stato coinvolto nello scandalo del fascicolo Panama Papers.
Quest’ultimo ha portato a galla una serie di documenti riguardanti i lingotti d’oro di Gianni Agnelli, in possesso di Marella. L’Avvocato, molto tempo fa, li ha trasferiti nei caveau blindati di un deposito situato fuori dalla dogana dell’aeroporto di Ginevra-Cointrin: precedentemente erano conservati a Basilea, “dove li aveva messi suo nonno” – come precisato da Moncalvo.
La figlia di Gianni e Marella, Margherita, è riuscita a trovare i lingotti. Tuttavia, nonostante la sua insistenza, non ha avuto modo di accedere ai caveau. “La direzione chiamò immediatamente la gendarmeria”, ha spiegato il giornalista. Quest’ultima è impegnata nella sorveglianza del deposito, nel quale sono contenute “ricchezze sconfinate di dubbia provenienza” – tra cui denaro dei narcos colombiani e statunitensi, lingotti d’oro, quadri e altri articoli di inestimabile valore.
Eppure, l’eredità degli Agnelli continua ad essere off-limits. A detta del giornalista le autorità italiane, insieme alla Procura di Torino, non saranno mai in grado di rintracciare i lingotti: il “tesoro” dell’Avvocato gode della protezione delle autorità giudiziarie svizzere che, da parte loro, “hanno sempre risposto che si tratta di un’indagine di evidente persecuzione di tipo fiscale”.