Novità in arrivo per l’IMU, ne saranno coinvolti i proprietari di casa e tutti coloro che sono tenuti al pagamento dell’imposta.
L’Imposta municipale propria (IMU) è una tassazione sui fabbricati (con l’eccezione delle prime case non di lusso), sulle aree fabbricabili e sui terreni agricoli. Il pagamento spetta ai proprietari e coloro che hanno dei diritti reali su terreni, case, fabbricati e così via. La norma attualmente prevede del
I comuni, nel quadro della normativa nazionale, possono modificare la tassazione in base alle esigenze locali, ma entro margini stabiliti della legge nazionale. Quindi i singoli Comuni fissano le loro aliquote con delle delibere specifiche. Ora questo meccanismo sarà modificato con ricadute anche sui soggetti tenuti al pagamento dell’IMU.
Dal prossimo anno cambiamento per le aliquote IMU
Esiste la concreta possibilità che l’IMU pesi di più sui proprietari di seconde case. La determinazione delle aliquote comunali subirà delle modifiche con regole nuove. Il nuovo sistema in vigore dal 2025 si basa sulle fattispecie, ridotte a 128, che i Comuni dovranno individuare tra quelle indicate da un decreto del Ministero dell’economia e delle finanze (MEF).
Si tratta di una semplificazione a favore delle amministrazioni locali con una riduzione drastica delle fattispecie tra cui scegliere per determinare le aliquote (da 250mila e 128). L’obiettivo complessivo della riforma dell’IMU è l’uniformazione delle regole di imposizione e un adempimento guidato dell’imposta per i contribuenti.
I Comuni italiani si dovranno adeguare alle nuove disposizioni, altrimenti dovranno applicare un’aliquota standard. Quindi le amministrazioni locali potranno intervenire nell’IMU, entro uno specifico perimetro e i contribuenti potranno avere un supporto informatico per il pagamento della tassazione. Le voci tra cui potranno scegliere i Comuni saranno 128 per adattare l’imposta alle esigenze locali con regole stabilite dal MEF valide a livello nazionale.
Con il decreto ministeriale la riduzione delle fattispecie individua diverse voci tra cui si evidenziano immobili commerciali, immobili residenziali, immobili destinati a fini sociali e pubblici (per esempio ospedali, scuole, edifici pubblici, strutture sanitarie e così via), immobili destinati alla produzione di energia (impianti fotovoltaici, centrali elettriche). Il timore che con questa semplificazione si avranno degli aumenti sarà confermato solo dalla scelte delle amministrazioni locali.
Le possibilità di autonomia impositiva dei Comuni è quindi confermata, ma restano i limiti definiti dalla legge nazionale. Quindi non si potranno applicare aliquote maggiori da quelle consentite dalle indicazioni del MEF. Quindi aumenti potrebbe esserci, ma ancora non è certo che saranno generalizzati o solo su alcune fattispecie limitate.