Da Lidl arriva un importante comunicato per i clienti: chiunque abbia acquistato questo prodotto farà meglio a restituirlo al più presto.
La catena di supermercati che vanta milioni di clienti in tutta Italia è finita al centro dell’attenzione per via di un comunicato che, in poco tempo, ha destato la preoccupazione dei consumatori. L’avviso riguarda un prodotto in particolare e coloro che lo hanno acquistato sono fortemente invitati a riportarlo indietro: ecco cosa sta succedendo.
Non è certamente la prima volta che i consumatori vengono messi in allerta in merito ad un prodotto in vendita nei supermercati. La ragione principale dietro a tutto ciò è data dall’inidoneità degli articoli segnalati al consumo da parte dei clienti, per via di possibili rischi per la salute.
Si tratta, dunque, di una misura volta a tutelare il nostro benessere nel caso in cui un certo alimento dovesse risultare pericoloso. I richiami, quindi, non sono una novità in campo alimentare e ciascuno di noi dovrebbe prestare attenzione agli avvisi che è possibile consultare sul sito ufficiale del Ministero della Salute. Questa volta, come anticipato, ad essere stato segnalato è un prodotto distribuito da Lidl Italia S.r.l.
Lidl mette in guardia i clienti, attenzione a questo prodotto: quali sono i rischi per la salute
L’avviso del Ministero della Salute riguarda l’albume d’uovo pastorizzato di galline allevate a terra. Questo viene prodotto da Eurovo S.r.l. presso lo stabilimento con sede in via Cavecchia 75 (47521) a Calisese di Cesena (in provincia di Forlì-Cesena). Il richiamo interessa, nello specifico, le confezioni da 500 grammi contrassegnate dal numero di lotto K622460 e con scadenza il 13/12/2024.
Qual è il motivo della segnalazione? Nell’albume d’uovo pastorizzato è presente Salmonella spp, ossia un batterio in grado di provocare infezioni gastrointestinali intaccando il nostro organismo tramite l’ingestione di alimenti contaminati. Tra i cibi maggiormente a rischio troviamo proprio le uova e i loro derivati, come anche la carne, il pesce e in certi casi la frutta e la verdura.
È chiaro, dunque, che il prodotto in questione non è adatto ad essere consumato dai clienti – i quali potrebbero ritrovarsi a dover fare i conti con sintomi di intensità più o meno grave. Come si può leggere nell’avviso del Ministero della Salute, chiunque abbia comprato l’alimento è fortemente invitato a “non consumarlo e riportarlo al punto vendita per il rimborso”.
