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Economia

Scuola e lavoro, l’introduzione obbligatoria per accedere alla maturità

Che cosa è stato annunciato in fatto di complementarità tra scuola e lavoro in ottica maturità. Le variazioni importanti fortemente volute dal Ministero dell’Istruzione.

Scuola e lavoro, il sistema educativo italiano ha visto l’introduzione di cambiamenti significativi che mirano a creare un collegamento più forte tra questi due mondi. Si va al di là dell’esistenza degli istituti professionali. Uno dei principali strumenti in questo processo è proprio l’alternanza scuola-lavoro, oggi nota come PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento).

Scuola e lavoro, l’introduzione obbligatoria per accedere alla maturità (lavocetorino.it)

A partire dall’anno scolastico 2024-2025, questa modalità di apprendimento diventa un requisito obbligatorio per l’ammissione all’esame di Maturità, come stabilito nel decreto n. 226/2024 del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Questa decisione porta delle opportunità ma solleva anche interrogativi su sicurezza e efficacia.

L’introduzione dell’obbligo di completare un percorso di PCTO per accedere all’esame di Maturità rappresenta una tappa importante nel tentativo di integrare più efficacemente la formazione teorica con quella pratica.

Gli studenti, sia interni che esterni, devono accumulare ore di esperienza lavorativa che possano fornire loro competenze utili nel futuro professionale. Questo cambiamento è il risultato di un lungo dibattito sulle modalità e sull’efficacia dell’alternanza scuola-lavoro, che ha spesso fatto discutere per le problematiche di sicurezza e i tragici incidenti occorsi a studenti durante i tirocini.

Scuola e lavoro, il nuovo criterio deciso dal Governo

Per i candidati esterni, che non seguono un percorso scolastico tradizionale, il decreto chiarisce che le ore di PCTO possono essere accumulate attraverso diverse attività. Queste includono lavori dipendenti o autonomi, volontariato, tirocini, apprendistati e altre esperienze formative in contesti lavorativi.

Scuola e lavoro, il nuovo criterio deciso dal Governo (lavocetorino.it)

La chiave è che tali attività devono essere supervisionate da un responsabile e devono mirare all’acquisizione di competenze trasversali o tecnico-professionali. È interessante notare come questa flessibilità possa aprire nuove porte per gli studenti, consentendo loro di accumulare esperienza anche al di fuori del tradizionale ambiente scolastico.

Per dimostrare il completamento del PCTO, gli studenti interni devono presentare un Patto Formativo Individuale. Ovvero un documento che definisce gli obiettivi educativi del percorso scelto, firmato da studenti e genitori. Questo deve essere accompagnato dall’attestazione delle ore svolte e delle competenze acquisite, rilasciata dalla scuola.

Nel caso dei candidati esterni, invece, è necessario fornire una dichiarazione del datore di lavoro per le attività dipendenti, oppure un’autocertificazione per le esperienze presso pubbliche amministrazioni. Questa documentazione è fondamentale per garantire che gli studenti possano dimostrare le loro competenze e le esperienze acquisite, facilitando l’ingresso nel mondo del lavoro.

L’origine del PCTO

L’alternanza scuola-lavoro è stata introdotta nel 2015 con la riforma della Buona Scuola, promossa dal governo Renzi. Da allora, ha subito varie modifiche e ristrutturazioni, fino a diventare PCTO.

Questo cambiamento di nomenclatura riflette un’evoluzione nella concezione dell’alternanza, trasformandola da un semplice strumento di integrazione tra studio e lavoro a un percorso formativo più strutturato e finalizzato allo sviluppo delle competenze individuali.

Il numero di ore richieste per il completamento del PCTO varia in base all’indirizzo di studi: 210 ore per gli istituti professionali, 150 per i tecnici e 90 per i licei. Questa differenziazione tiene conto delle diverse esigenze formative e delle specificità di ciascun percorso educativo. Tuttavia, l’aumento dell’importanza del PCTO potrebbe anche richiedere un adattamento da parte delle scuole e delle aziende, affinché possano collaborare in modo più efficace per garantire esperienze significative e sicure per gli studenti.

Salvatore Lavino

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