La quarta e ultima stagione de l’Amica geniale sta appassionando ancor di più il pubblico che si sta chiedendo: ma chi è la bambina perduta?
L’attesa per l’ultima stagione de l’Amica geniale di Elena Ferrante è stata davvero trepidante. E adesso stanno andando in onda su Rai 1 le puntate del noto libro di Elena Ferrante. Malgrado si tratti di un romanzo italiano, l’intera stagione è già stata trasmessa al MoMa di New York. La serie ha infatti riscosso un notevole successo anche in America, al punto che il New York Times gli ha dedicato un intero articolo.
I telespettatori che non hanno letto l’ultimo libro della Ferrante, ma che stanno guardando la serie, si stanno ponendo molte domande. Oltre a chiedersi se Lenù tornerà insieme a Nino Sarratore, dopo i vari tormenti, c’è un altra domanda molto gettonata. Chi è la bambina perduta che fa da titolo al romanzo. Ovviamente si tratta di uno spoiler, quindi chi non vuole sapere cosa succede in anticipo, dovrebbe uscire da questo articolo. L’opera di Elena ferrante ha molte chiavi di interpretazione, come quella di chi è l’amica geniale. Quindi non è facile capire chi è la bambina perduta, ma andiamo a scoprire cosa succederà.
L’Amica Geniale 4: chi è la bambina perduta?
Nel cuore della trama di L’Amica Geniale, la figura della “bambina perduta” può essere vista come simbolo della perdita e del vuoto. Queste sono delle costanti nella vita delle due protagoniste. Inizialmente, sembra che a incarnare questa figura sia Tina, la figlia di Lila, che scompare misteriosamente, lasciando dietro di sé un doloroso mistero che scuote profondamente le due donne. La tragedia della sua scomparsa è accentuata dal fatto che non sapremo mai chi l’abbia rapita o che fine abbia fatto.
L’unica certezza è il senso di colpa che Lenù prova, avvertendo che la scomparsa della bambina, avvenuta mentre lei era impegnata ad occuparsi di un’altra figlia, possa essere il risultato di un errore. La possibilità che Tina sia stata scambiata per Immacolata, figlia di Elena, getta ulteriori ombre sul dolore di Lenù, ma anche sul legame tra le due protagoniste, che ne esce segnato per sempre.
Ma il concetto di “bambina perduta” si estende oltre Tina. Alla fine del romanzo, infatti, scopriamo che anche Lila, ormai adulta, decide di sparire volontariamente. A differenza di Tina, che è vittima di un rapimento, Lila è alla ricerca di una nuova vita, un modo per distaccarsi dal passato e dalla miseria del Rione. La sua scomparsa è definitiva, ma lascia un segno tangibile. Il messaggio simbolico delle bambole che Lila fa recapitare a Lenù, un legame che affonda le radici nell’infanzia e che rappresenta l’inizio della loro complicata e dolorosa amicizia.
In un’interpretazione più profonda, potremmo dire che sia Lila che Lenù sono, in un certo senso, “bambine perdute”. Lenù, pur avendo raggiunto il successo come scrittrice, non riesce mai a colmare quel vuoto che ha sempre provato. I suoi successi non riescono a guarire le cicatrici lasciate da amori non corrisposti, perdite e delusioni. La “smarginatura” del titolo del suo primo romanzo diventa una metafora della sua stessa esistenza, fatta di fratture che non sono mai state veramente sanate. Il finale di L’Amica Geniale lascia quindi un senso di malinconia che resta a lungo con il lettore.